In un comunicato diffuso il 28 settembre, Twitter ha annunciato di aver individuato 201 account con sospetti legami russi che hanno acquistato migliaia di spazi pubblicitari su Facebook durante la campagna elettorale per le presidenziali statunitensi del 2016.
Il social network ha inoltre rivelato che Russia Today (RT), canale televisivo vicino al Cremlino, ha speso nello stesso anno 240mila dollari in pubblicità rivolta al mercato americano.
L’annuncio è arrivato dopo l’incontro tra alcuni dirigenti di Twitter e i membri delle commissioni di Camera dei rappresentanti e Senato che stanno indagando su come il Cremlino avrebbe utilizzato i social network per interferire nelle ultime elezioni statunitensi.
Secondo il senatore democratico Mark Warner, membro della commissione Intelligence, le risposte di Twitter nel corso della riunione sono state “deludenti” e “insoddisfacenti sotto quasi ogni punto di vista”.
Sempre nel periodo elettorale dell’anno scorso, circa 500 sospetti clienti russi avrebbero spesso 100mila dollari per l’acquisto di spazi pubblicitari negli Usa, in base a quanto diffuso da Facebook all’inizio del mese.
Tra quelli individuati dall’azienda fondata da Mark Zuckerberg, 22 corrispondevano anche a profili Twitter, a loro volta legati ad altri 179 account. Le pagine accusate di aver violato le regole sono state sospese.
Secondo i dirigenti della compagnia di microblogging, gli account russi non erano registrati come inserzionisti. Twitter, che ogni settimana blocca poco più di tre milioni di profili sospetti, ha promesso che continuerà a indagare.
Le sospette interferenze russe nei social network non si sarebbero fermate alla campagna elettorale per le presidenziali Usa del 2016. Il New York Times riporta di una serie di account Twitter apparentemente legati a Mosca che, negli ultimi giorni, hanno diffuso messaggi divisivi sulla protesta di alcuni giocatori della National Football League (NFL) contro il presidente Donald Trump.
Secondo il quotidiano statunitense, l’anno scorso gli hacker russi avrebbero utilizzato Twitter ancor più di Facebook, soprattutto per la diffusione di notizie false tramite account automatici o bot.
La campagna di disinformazione sarebbe stata pianificata per danneggiare l’immagine di Hillary Clinton, candidata democratica alla presidenza, colpevole di aver incoraggiato le proteste anti-Cremlino in Russia e nei paesi ex URSS.
Mark R. Jacobson, professore della Georgetown University, ha detto ai giornalisti del New York Times che tra gli obiettivi delle azioni di hacking c’è quello di indebolire l’immagine degli Stati Uniti, riducendone l’influenza a livello internazionale.
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