La Casa Bianca è in piena fase di transizione. A dieci giorni dall’elezione di Donald Trump al ruolo di 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America, la corsa alle nomine è al suo culmine. Il cosiddetto meccanismo dello spoil system prevede che il nuovo presidente porti con sé tutta la sua squadra amministrativa.
Saranno circa mille le figure da rimpiazzare con il cambio di vertice alla Casa Bianca, entro il 20 gennaio, l’Inauguration day, ovvero il giorno in cui il nuovo presidente entrerà ufficialmente in carica. Ecco chi sono i nomi più importanti che potranno diventare i ruoli cardine dell’amministrazione Trump:
– Mike Pompeo: sarà lui il futuro direttore della Cia, l’agenzia di intelligence statunitense. Pompeo, 52 anni, è il rappresentante al congresso di uno dei distretti dello stato del Kansas sin dal 2011 ed è un esponente del movimento del Tea Party, l’ala più conservatrice all’interno del Partito repubblicano, fervente sostenitrice del liberismo economico. Il deputato repubblicano, da sempre membro della National rifle association, sposa posizioni controverse: è contrario alla regolamentazione delle emissioni di gas serra, si è schierato contro la chiusura di Guantanamo, si oppone tanto ai matrimoni quanto alle adozioni gay, è fermamente antiabortista, anche nei casi di incesto e stupro, ed è un sostenitore dei programmi di sorveglianza dell’Agenzia nazionale per la sicurezza (Nsa). È inoltre favorevole ad abolire l’accordo sul nucleare con l’Iran.
– Jeff Sessions: è “uomo di Trump” della prima ora, quando durante le primarie tutti i più alti membri del partito repubblicano si erano schierati contro il miliardario newyorkese. È l’attuale senatore dell’Alabama e fu il primo senatore a dare l’endorsement a Trump. Sessions è stato scelto per la carica di Attorney General – procuratore generale, ovvero ministro della Giustizia. The week lo definisce “un gigantesco razzista”. È schierato su posizioni fortemente conservatrici in particolare su questioni di politica estera e tasse, è contro l’aborto e l’immigrazione illegale.
– Reince Priebus: è stato scelto già qualche giorno fa da Donald Trump per guidare il suo staff. Ha agito come un ponte tra il partito repubblicano e Trump durante la campagna. È anche vicino al presidente della Camera Paul Ryan che potrebbe essere determinante nel guidare l’agenda legislativa della nuova amministrazione.
– Stephen Bannon: il presidente esecutivo di Breitbart (sito di informazione di estrema destra e conservatore) è stato a capo della campagna elettorale di Trump. Una volta eletto, il presidente Trump lo ha scelto per il ruolo di chief strategist, capo stratega e consigliere anziano.
– Michael Flynn: è un nome controverso il suo. Si tratta infatti di un lobbista legato al presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Nonostante Trump avesse detto di non volere funzionari legati a governi stranieri, ha scelto Flynn, che gestisce una società di consulenza che sta facendo pressione per gli interessi turchi, come riporta Il Politico. Flynn aveva scritto un editoriale pubblicato su The Hill il giorno delle elezioni, sostenendo che gli Stati Uniti non dovrebbero fornire un “porto sicuro” per Fethullah Gülen, il predicatore islamico in esilio negli Stati Uniti e rivale di Erdogan. È stato scelto come Consigliere per la sicurezza nazionale.
– Mitt Romney: il repubblicano che alle presidenziali 2012 provò a battere Obama che correva per il suo secondo mandato, potrebbe essere il prossimo segretario di Stato. È stato governatore dello Stato del Massachusetts dal 2003 al 2007. Durante la campagna presidenziale del 2012, si definì contrario al diritto all’aborto e favorevole a introdurre nuove norme in materia.
– Rudolph Giuliani: anche l’ex sindaco di New York è dato tra i favoriti al ruolo di segretario di Stato.
– David Petraeus: si parla di lui invece come possibile segretario della Difesa. Ex generale in pensione, si era dimesso nel 2012 dalla Cia a causa di una relazione extraconiugale con la sua biografa.
– Jared Kushner: il genero di Trump, marito della figlia Ivanka, potrebbe avere anche lui un ruolo alla Casa Bianca.
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