In posa sulle rotaie di Birkenau, sui social va in scena il turismo dell’orrore
Sconcerto, incredulità, indignazione: sono i sentimenti prevalenti tra chi ha commentato una foto, realizzata nel campo di concentramento di Birkenau, in Polonia, in cui si vedono alcuni turisti in posa in uno dei luoghi simbolo dell’Olocausto.
Nell’immagine si vede una ragazza, sdraiata sulle rotaie, che prende il sole e sorride mentre in lontananza c’è un’altra giovane che cammina in equilibrio sulle stesse rotaie che trasportavano migliaia e migliaia di deportati, in maggioranza ebrei, verso la morte.
A scattare l’istantanea è stata la producer e giornalista di GB News Maria Murphy, che il 15 aprile scorso ha scritto sul suo profilo Twitter: “Oggi ho vissuto una delle esperienze più strazianti della mia vita. Purtroppo non sembrava che tutti lo trovassero così toccante”.
Today I had one of the most harrowing experiences of my life. Regrettably it didn’t seem everyone there found it quite so poignant. pic.twitter.com/3OdWavqC4P
— Maria 🇬🇧 (@MariaRMGBNews) April 15, 2023
La giornalista, poi, ha spiegato in tv: “Non era solo questa ragazza a posare per un selfie in questo posto orribile, ce n’erano diverse di persone che si fotografavano così”.
La foto, che ha ricevuto quasi 30 milioni di visualizzazioni, ha scatenato numerose polemiche e suscitato indignazione sul web e non solo.
“La cosa incredibile – ha raccontato ancora Maria Murphy – non è stata tanto la viralità della foto quanto le centinaia di persone che hanno commentato dicendo ‘è successo anche quando io sono stato ad Auschwitz’, ‘è successo anche a Dachau’. Significa che le persone si preoccupano di più del loro aspetto sui social media che di capire cosa è successo in questi luoghi”.
Tra i commenti ricevuti, anche quello dell’account ufficiale del Memoriale di Auschwitz: “Le immagini possono avere un immenso valore emotivo e di documentazione per i visitatori. Le immagini ci aiutano a ricordare. Quando si arriva ad Auschwitz, i visitatori devono tenere presente che entrano nel sito autentico dell’ex campo dove sono state assassinate oltre un milione di persone. Rispettate la loro memoria”.