Turchia contro i curdi in Siria, un Tweet della Nato iberica imbarazza il governo di Spagna
La ministra degli Esteri spagnola Margarita Robles ha dichiarato il 10 ottobre che la Spagna intende valutare la possibilità di un ritiro di una batteria di missili antiaerei Patriot e di un contingente di 150 soldati, impegnati nella base aerea di Incirlik, al confine tra la Turchia e la Siria dal gennaio del 2015. Il programma terminerà a dicembre di quest’anno e fonti diplomatiche hanno riferito al quotidiano spagnolo El País che già nelle prossime settimane il governo dovrà decidere se mantenere o meno la missione.
“È un’operazione della NATO e in questo scenario esprimiamo la nostra preoccupazione per ciò che sta accadendo. Siamo lì in missione di pace e se esiste un rischio che si arrivi a un’escalation militare, solleveremo questo problema alla NATO per valutare che decisione prendere”, ha dichiarato la ministra Robles. Le forze spagnole sono lì con l’obiettivo di contrastare un ipotetico attacco dalla Siria, all’interno del programma Nato.
Nei giorni scorsi sui social ha fatto molto discutere un tweet della Nato spagnola del 7 ottobre in cui veniva pubblicamente espresso il sostegno alla Turchia nel caso di un aggravarsi delle tensioni militari: “La Nato mira a contribuire alla de-escalation della crisi lungo il confine con la Turchia”: questo il contenuto del messaggio.
Il tweet è stato rimosso dall’account ufficiale ma molti utenti hanno salvato degli screenshot del messaggio che sta ancora circolando online. Il messaggio è stato pubblicato poco prima delle 12 del 7 ottobre, dopo che nell’arco della mattinata erano già arrivati i primi annunci di un attacco da parte della Turchia. Nella tarda serata del 6 ottobre, infatti, Stephanie Grisham, responsabile della comunicazione della Casa Bianca, in una dichiarazione diffusa dopo un colloquio telefonico tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello americano Donald Trump, aveva affermato che la Turchia si apprestava a invadere la Siria settentrionale e aveva rinnovato i timori per il destino dei combattenti curdi alleati con gli Stati Uniti nella guerra all’Isis.
Il premier Pedro Sanchez e gli altri esponenti del governo non hanno ancora rilasciato dichiarazioni esplicite al riguardo.
Il partito politico spagnolo Podemos si è invece espresso pubblicamente con un appello al governo e all’Unione europea: ” Consideriamo inaccettabile che il governo spagnolo non si sia pronunciato sulla questione, mentre Francia, Germania, Regno Unito, Italia e Paesi Bassi hanno già condannato l’invasione turca. Inoltre chiediamo che l’Unione europea non si limiti a dichiarazioni a parole come quelle della vicepresidente della Commissione europea Federica Mogherini. Piuttosto esigiamo che l’Unione e il governo spagnolo si impegnino con tutti i mezzi politici, diplomatici e economici per frenare l’invasione turca ed evitare un ulteriore massacro”.
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