Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha esteso il periodo in cui i sospetti possono essere detenuti senza accusa fino a 30 giorni, dai 4 giorni iniziali previsti. La mossa sarebbe giustificata dal fatto che secondo il governo servono indagini più approfondite nei confronti dei detenuti, sospettati di collegamento con il colpo di stato.
La dichiarazione ha anche ordinato la chiusura di oltre 1.000 scuole private e più di 1.200 associazioni.
Lo stato di emergenza invocato dal governo durerà 3 mesi e permetterà al presidente e al governo di approvare le leggi senza dover prima ottenere il sostegno parlamentare e permette loro di frenare o di sospendere i diritti e le libertà che ritengono necessarie.
Le autorità turche hanno già avviato una serie di purghe di massa tra le forze dell’ordine, la magistratura, gli accademici, funzionari governativi, insegnanti e giornalisti.
Il decreto firmato da Erdogan autorizza la chiusura di 1.043 scuole private, 1.229 enti di beneficenza e fondazioni, 19 sindacati, 15 università e 35 istituti medici per presunti collegamenti con il movimento di Gulen, l’imam considerato l’ispiratore del colpo di stato del 15 luglio.
Il Parlamento deve ancora approvare il decreto, ma richiede solo la maggioranza semplice.
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