Ankara ha sospeso due consigli comunali amministrati da un partito filo-curdo e rimosso oltre 11mila insegnanti in un giro di vite contro coloro che sono accusati di legami con i militanti curdi.
Le sospensioni arrivano dopo altre decine di migliaia di epurazioni seguite al tentativo di colpo di stato attuato lo scorso 15 luglio, del quale è stato accusato Fethullah Gülen, che però nega qualsiasi coinvolgimento.
Il Partito democratico regionale (Dbp) che amministra molti consigli nella provincia sudorientale di Diyarbakir, è considerato dal governo di Ankara come una sorta di prolungamento del Partito curdo dei lavoratori, il Pkk, considerato a sua volta un’organizzazione terroristica.
Il Partito democratico regionale (Dbp) è l’alleato regionale del maggior partito di opposizione della Turchia, il Partito democratico popolare (Hdp).
Durante una visita nella regione, il primo ministro Binali Yildirim, ha dichiarato che sono oltre 14mila gli insegnanti sospettati di avere collegamenti con i militanti.
Erdogan ha dichiarato che quella in corso è la più grande operazione della sua storia contro i militanti curdi nel sud-est del paese e che la rimozione dei dipendenti pubblici che hanno legami con loro è un elemento chiave della lotta.
Più di 40.000 persone sono state uccise da quando il Pkk ha preso le armi nel 1984. Dopo due anni di cessate il fuoco, nel luglio 2015 i combattimenti sono riesplosi e continuano senza arrestarsi.
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