Siria, ultime notizie sull’invasione della Turchia
Sono trascorsi otto giorni dalla prima offensiva della Turchia contro i curdi in Siria. L’esercito turco continua la sua avanzata nel nord est del Paese e ieri il teatro dello scontro è stata la città di Manbij. E le forze curde hanno annunciato il ‘congelamento’ delle loro operazioni di contrasto all’Isis.
I bombardamenti dell’aviazione turca hanno colpito nella notte Ras al Ayn, uno dei centri strategici al confine tra Turchia e Siria. Tal Abyad è caduta dopo una settimana di combattimenti ed è in mano alle truppe turche mentre resiste ancora la città di Serekanye. Il prossimo obiettivo annunciato dal presidente della Turchia Erdogan è la città di Kobane.
Intanto, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontra oggi i leader repubblicani e democratici del Congresso americano, irritati per la sua decisione di ritirare le truppe statunitensi dal territorio. La Russia ieri ha permesso un incontro tra i rappresentanti dei miliziani curdi e delle truppe di Damasco per tentare di trovare un accordo sulla gestione del conflitto e il presidente russo Vladimir Putin questa mattina ha invitato Erdogan a Mosca. Domani si terrà invece l’incontro tra Erdogan e il vicepresidente americano Mike Pence, inviato da Donald Trump. La delegazione Usa, di cui fa parte anche il segretario di Stato Mike Pompeo, arriva ad Ankara oggi.
Molti paesi membri dell’Unione europea hanno reagito bloccando l’export delle armi verso la Turchia. Anche il ministro degli Esteri Di Maio ha ribadito in un’informativa alla Camera che fermerà l’esportazione delle armi italiane in Turchia e che valuterà un’istruttoria anche sui vecchi contratti. Nessuna soluzione invece rispetto al contingente Nato presente in Turchia per difendere Ankara dagli attacchi della Siria.
I dati sul bilancio dei civili sono discordanti. Il presidente Erdogan parla di 653 “curdi neutralizzati”, di cui 556 uccisi. L’Osservatorio siriano per i diritti umani sostiene invece vittime civili siano 70. L’offensiva militare turca in corso nel nord-est della Siria ha provocato finora oltre 275.000 sfollati. L’Oms ha lanciato l’allarme per gli attacchi agli ospedali e segnala come ci siano un milione e mezzo di persone che avrebbero bisogno di cure mediche. TPI ha sul campo l’inviata speciale Benedetta Argentieri che da lì documenta tutto quello che sta accadendo nel Rojava a danno dei curdi, violentemente attaccati da Erdogan.
Qui le ultime notizie, il bollettino, di mercoledì 16 ottobre 2019:
ore 22,30 – Conte: “Stop armi alla Turchia non risolve il problema”. “L’opinione pubblica italiana ha posto l’accento soprattutto sulla vendita di forniture militari di armi alla Turchia: ma non è che non vendendo armi alla Turchia noi andiamo a risolvere il problema” della guerra in Siria, “la Turchia le armi già ce l’ha”. Lo dice il premier Giuseppe Conte durante lo speciale del Tg1. “Fare di più significa battersi con tutti gli strumenti a disposizione, all’interno della comunità europea e internazionale, affinché questa iniziativa militare cessi al più presto”.
ore 21,30 – Erdogan e Putin si incontreranno il 22 ottobre. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sarà in visita il 22 ottobre in Russia per incontrare Vladimir Putin. Lo riferisce l’agenzia Anadolu.
ore 20,50 – Siria, i curdi interrompono le loro operazioni anti-Isis. Le forze curde hanno annunciato il ‘congelamento’ delle loro operazioni di contrasto all’Isis. Lo ha annunciato il comandante Mazloum Kobani alla tv Ronahi. Avevamo già sottolineato che la guerra all’Isis non sarebbe più stata una priorità, per quanto ci riguarda, in caso di attacco turco. Per questo, tutte le nostre operazioni anti-Isis sono interrotte”, ha detto il generale.
ore 20,30 – Il presidente Mattarella duro sulle sanzioni alla Turchia. “Più importante del mio amico è la verità. Quello della Turchia è stato un grave errore che l’Italia ha condannato senza esitazioni. La soluzione non sta nelle sanzioni, che pur saranno inevitabili. La soluzione sta nello stop delle operazioni militari e nel ritiro della Turchia”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando alla Casa Bianca.
ore 19,40 – Trump cbhiarisce sul via libera alla Turchia. “Io non ho dato alcun benestare” alla Turchia per l’offensiva militare in Siria, “è stato l’opposto- Anzi ho scritto una lettera molto dura”. Lo ha detto il presidente Usa Donald Trump in conferenza stampa con Sergio Mattarella. “Sono anni che volevano farlo. E quando si fa una domanda del genere è fuorviante”, ha aggiunto poi rivolgendosi al giornalista.
ore 19,20 – 653 curdi colpiti. È salito a 653 il bilancio dei “terroristi neutralizzati” (cioè uccisi, feriti o catturati) dall’inizio dell’operazione militare della Turchia nel nord-est della Siria. Lo sostiene il ministero della Difesa di Ankara nel suo ultimo bollettino. Il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva precisato nelle scorse ore che almeno 556 di questi combattenti sono stati uccisi. Le notizie non sono verificabili in modo indipendente sul terreno.
ore 19,10 – Mattarella condanna l’operazione militare turca. “L’Italia ha condannato e condanna l’operazione in corso da parte della Turchia” in Siria. Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella, in conferenza stampa con il presidente Usa Donald Trump.
ore 19,00 – Truppe del regime siriane a Kobane. Le truppe del regime siriano di Bashar al-Assad sono entrate a Kobane, città-chiave sotto il controllo curdo. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani (qui i dettagli).
ore 18,00 – Pompeo: “Erdogan deve fermare l’offensiva”. “Il nostro obiettivo non è rompere le relazioni con la Turchia, che è un membro Nato con cui condividiamo importanti interessi di sicurezza, ma negare ad Ankara la capacità di continuare la sua offensiva in Siria. Erdogan deve fermarla”: lo ha detto il segretario di stato Mike Pompeo in una intervista alla Fox, prima di partire col vicepresidente Mike Pence per incontrare Erdogan e chiedere un cessate il fuoco.
ore 16,50 – Di Maio firma lo stop all’export di armi verso la Turchia. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha firmato l’atto interno alla Farnesina per bloccare le vendite future di armi alla Turchia e per avviare un’istruttoria sui contratti in essere, così come annunciato nell’informativa urgente di ieri al Parlamento sull’offensiva turca in Siria (qui tutti i dettagli).
ore 16,40 – Trump: “Sanzioni più efficaci di presenza truppe Usa”. Donald Trump a proposito delle sanzioni alla Turchia e del ritiro dei soldati americani dal nord della Siria ha detto: “Le sanzioni sono più efficaci per mantenere la stabilità che la presenza delle truppe Usa”. Poi Trump, nell’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nello studio Ovale, ha affermato: “I curdi non sono degli angeli”.
ore 15,40 – Iran: la Turchia ponga fine all’offensiva – “L’Iran si oppone all’operazione militare della Turchia nel nord della Siria e sottolinea che l’aggressione dovrebbe fermarsi immediatamente”, ha detto il segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale, contrammiraglio Ali Shamkani, incontrando l’inviato speciale russo per la Siria Alexander Lavrentiev. “Gli Usa hanno preparato uno scenario per far risorgere l’Isis e creare insicurezza nella regione dell’Asia Occidentale”, ha aggiunto.
ore 15,05 – Rettifica della presidenza turca: “Erdogan vedrà Pence” – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan incontrerà il vicepresidente americano Mike Pence in visita ad Ankara. Lo precisa su Twitter il capo della comunicazione della Presidenza turca, dopo che lo stesso Erdogan aveva detto alla tv britannica Sky News che non intendeva vedere Pence, sottolineando che la sua controparte è solo Donald Trump (qui l’articolo completo).
ore 14,05 – L’inviato Onu a Damasco incontra ministro Muallim – L’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Geir Pedersen, si è intrattenuto oggi a Damasco col ministro degli esteri siriano Walid al Muallim. Secondo quanto riportato dall’agenzia governativa siriana Sana, Pedersen e Muallim hanno discusso dell’attesa prima riunione del comitato costituzionale siriano, convocato dall’Onu a Ginevra il prossimo 30 ottobre. Dal canto suo Muallim ha fatto riferimento all’offensiva militare turca in corso nel nord-est della Siria, affermando che “così facendo il regime di Erdogan ha dimostrato le sue ambizioni espansionistiche” (qui l’articolo completo).
ore 13,30 – Erdogan rifiuta l’incontro con il vicepresidente degli Stati uniti Mike Pence – “Non incontrerò la delegazione americana in Turchia, di cui fa parte il vicepresidente Mike Pence. Incontreranno le loro controparti. Quando verrà Trump, incontrerò lui”, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, rispondendo a una domanda della tv britannica Sky News nei corridoi del Parlamento di Ankara (qui l’articolo completo).
ore 12,40 – Rinviato il forum economico Italia-Turchia a Istanbul – Il Forum economico Italia-Turchia, che era previsto tra una settimana a Istanbul con la partecipazione dei presidenti delle organizzazioni confindustriali dei due Paesi, è stato rinviato a seguito delle tensioni per l’operazione militare di Ankara in Siria.
ore 12,35 – Siria, tv russa: “Le forze di Assad entrano nelle basi Usa” – Le forze governative siriane hanno occupato le basi militari abbandonate degli Stati Uniti nel nord-est. Lo riporta il canale televisivo Rossiya 24, trasmettendo immagini dalla Siria (qui l’articolo completo).
ore 12,30 – Erdogan, “La Turchia non ha mai colpito i civili” – “Nella sua storia la Turchia non ha mai compiuto massacri di civili e non lo fa neppure ora” nella sua offensiva militare contro le milizie curde nel nord della Siria. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un discorso al gruppo parlamentare del suo Akp ad Ankara, respingendo così le accuse al riguardo dei curdi e di alcune ong.
ore 11,30 – Erdogan a Trump: “Un leader forte non ascolta i media” – “Ho detto a Trump: ogni tanto ti arrabbi molto con i media. Ti fai influenzare da loro. Non ascoltarli, sei un leader forte. E questo non si addice a un leader forte”, ha raccontato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, riferendo di una sua recente telefonata con l’omologo americano ai giornalisti sul volo di ritorno in Turchia da Baku, dove si trovava per un summit regionale. “Non riusciamo più a seguire i post su Twitter di Trump”, ha aggiunto Erdogan, commentando le dichiarazioni contraddittorie del tycoon sull’offensiva militare di Ankara in Siria.
ore 11,10 – Mosca: “I miliziani Isis si diffondono nel mondo” – I sostenitori dell’Isis dalla Siria nord-orientale “si stanno diffondendo in tutto il mondo” a seguito del nuovo conflitto, causato dalle politiche degli Usa e dei suoi alleati. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov sottolineando che “anche i Paesi europei sono responsabili per questa situazione”.
ore 10,00 – Intensi raid turchi su Ras al Ayn – Bombardamenti dell’aviazione e dell’artiglieria turca sono proseguiti a lungo la scorsa notte su Ras al Ayn, uno dei centri strategici al confine tra Turchia e Siria su cui Ankara ha lanciato la sua offensiva. I raid hanno preso di mira le milizie curde che resistono nella città, alle cui porte si trovano soldati di Ankara e miliziani arabi cooptati dalla Turchia del cosiddetto Esercito siriano libero. Lo rende noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani, a conferma di quanto riferiscono fonti turche.
ore 9,55 – Scontri curdi-forze Assad contro milizie filo-turche sull’autostrada M4 – “Violenti scontri” sono in corso in queste ore tra i combattenti curdi appoggiati da forze dell’esercito regolare siriano e i miliziani arabi filo-Ankara nei pressi dell’autostrada strategica M4, che attraversa il nord della Siria da Aleppo alla frontiera irachena, a una trentina di chilometri dalla frontiera turca. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani.
ore 9,35 – Ministero della Difesa della Turchia: “637 i terroristi curdi neutralizzati” – Sono 637 i “terroristi neutralizzati” (cioè uccisi, feriti o catturati) dall’inizio dell’operazione militare della Turchia nel nord-est della Siria. Lo sostiene il ministero della Difesa di Ankara, aggiornando la cifra precedente di 611, diffusa ieri sera. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha precisato nelle scorse ore che almeno 556 di questi combattenti sono stati uccisi.
ore 8,30 – Putin invita Erdogan a Mosca – Il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan si sono sentiti per telefono “su iniziativa della parte turca”. Lo fa sapere il Cremlino. La conversazione si è concentrata sulla situazione in Siria e Putin ha invitato Erdogan a Mosca. Il presidente turco ha accettato e si recherà nella capitale russa “entro pochi giorni”.
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