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    L’Ue condanna l’attacco della Turchia in Siria e l’Italia blocca l’export di armi. Trump annuncia sanzioni: “Pronto a distruggere economia turca”

    Credits: AFP

    Le forze di Assad procedono verso Nord per difendere Kobane dopo l'accordo con i miliziani curdi. Oggi il consiglio Ue per decidere sulle sanzioni alla Turchia

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 14 Ott. 2019 alle 08:20 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 20:14

    Turchia, attacco ai curdi in Siria: oggi il consiglio Ue per decidere sulle sanzioni

    Non si ferma l’escalation della crisi siriana: si attende l’attacco dell’esercito turco e delle milizie arabe alleate su Kobane, da dove nel frattempo si è ritirato l’esercito Usa, mentre è iniziata l’offensiva su Manbij, a ovest dell’Eufrate. Il presidente Erdogan accusa i Paesi europei della Nato di “ipocrisia” e “incoerenza”. Mosca nega l’intenzione di entrare nel conflitto e prende tempo, pur ammettendo che la Turchia sta violando l’integrità territoriale della Siria. Il presidente Usa Trump preannuncia sanzioni durissime per Ankara, che sarebbero operative già nelle prossime ore. Oggi 14 ottobre si è riunito il consiglio Affari Esteri Ue in Lussemburgo che ha condannato l’attacco turco in Siria all’unanimità, ma ha rimandato ai singoli stati la decisione sullo stop alla vendita di armi alla Turchia.

    Dall’inizio dell’offensiva turca il bilancio è già di 150 vittime, di cui 52 civili. Oltre 200mila persone in fuga. L’Oms ha lanciato l’allarme per gli attacchi agli ospedali e il bisogno di cure per 1 milione e mezzo di persone. TPI ha sul campo l’inviata speciale Benedetta Argentieri che da lì documenta tutto quello che sta accadendo nel Rojava a danno dei curdi, violentemente attaccati da Erdogan.

    Qui le ultime notizie, il bollettino, di lunedì 14 ottobre 2019.

    ore 22.35 – Trump: “Pronto a distruggere economia turca”. “Sono totalmente pronto a distruggere rapidamente l’economia turca se i leader turchi continuano questa strada pericolosa e distruttiva”, ha twittato il presidente americano.

    ore 22.30 – Trump: “Le truppe americane ritirate dalla Siria resteranno nella regione”. “Le truppe Usa ritirate dalla Siria saranno ora schierate altrove e resteranno nella regione a monitorare la situazione e a prevenire che si ripeta quanto successo nel 2014, quando la minaccia trascurata dell’Isis si è diffusa attraverso la Siria e l’Iraq. Un piccolo numero di forze Usa resterà nella base di Al Tanf nel sud della Siria per continuare a eliminare ciò che resta dell’Isis”. A dirlo è il presidente americano Doland Trump su Twitter.

    ore 22.15 – Trump: “Turchia accelera crisi umanitaria”. “Sono stato perfettamente chiaro con il presidente Erdogan: le azioni della Turchia stanno accelerando la crisi umanitaria e preparando le condizioni per possibili crimini di guerra”. A dirlo è Donald Trump su Twitter. “La Turchia deve garantire la sicurezza dei civili, incluse le minoranze religiose ed etniche, ed è ora, o forse in futuro, responsabile per l’attuale detenzione di terroristi dell’Isis nella regione. Sfortunatamente la Turchia non sembra mitigare gli effetti umanitari della sua invasione”, aggiunge il presidente americano.

    ore 22.10 – Sanzioni americane al governo turco e dazi su acciaio. Donald Trump ha annunciato su Twitter che a breve firmerà un ordine esecutivo “per imporre sanzioni contro dirigenti ed ex dirigenti del governo turco e qualsiasi persona che contribuisca alle azioni destabilizzanti della Turchia nel nordest della Siria”. Saranno inoltre aumentati i dazi sull’acciaio sino al 50% e fermati i negoziati per un accordo commerciale con Ankara da 100 miliardi di dollari.

    ore 21,20 –  “Ritiro Usa potrebbe causare ritorno Isis”. Dura presa di posizione del leader dei senatori repubblicani Mitch McConnell contro le mosse di Donald Trump in Siria: “abbandonare questa battaglia ora e ritirare le forze Usa dalla Siria ricreerà le condizioni per la cui eliminazione abbiamo lavorato duro e causerà la rinascita dell’Isis”, ha detto.

    ore 20,30 – Lo stop dell’Italia all’export di armi non è un embargo. Da Palazzo Chigi si frena su un blocco totale e filtra : “Serve una intesa nella Ue, inutili atti unilaterali”.  Nelle prossime ore l’Italia varerà un decreto ministeriale “che devo firmare come ministro degli Esteri” per bloccare “l’export di armamenti verso la Turchia per tutto quello che riguarda il futuro dei prossimi contratti e dei prossimi impegni. Domani, martedì 15 ottobre, il ministro degli Esteri Di Maio è atteso in Parlamento per riferire sulla Siria.

    ore 19,44 – Consiglio d’Europa: “Preoccupante situzione umanitaria”. “Il Consiglio d’Europa è preoccupato per la situazione umanitaria in Siria e in particolare per le ricadute che gli eventi hanno sui migranti”: lo ha detto Marija Pejcinovic Buric, segretario generale del Consiglio d’Europa, che oggi ha incontrato il ministro della Giustizia turco Abdulhamit Gul a Strasburgo per la conferenza sulla giustizia di fronte alle sfide del digitale.

    ore 19,30 – Invasione di Manbij. Le truppe governative siriane sono entrate nella città contesa di Manbij a ovest del fiume Eufrate. Lo riferisce la tv di Stato siriana citando un comunicato dell’esercito di Damasco. Manbij è da anni al centro di una disputa tra forze arabe e curde, eserciti turco, americano e russo. E’ il punto di passaggio nel nord della Siria tra la regione di Aleppo e quella di Raqqa.

    ore 18,44 – Le forze Usa ritirate. Le forze speciali americane si sono ritirate dalla loro postazione a sud di Kobane, dove si trovavano a difesa delle milizie curde dall’offensiva turca nel nord-est della Siria. Lo riferisce la Cnn turca. Nell’area potrebbero però giungere nelle prossime ore le forze armate di Damasco, cui i curdi hanno chiesto protezione da Ankara.

    ore 18,30 – Sanzioni Usa alla Turchia attese per oggi. Gli Stati Uniti sono pronti a varare una prima ondata di sanzioni contro la Turchia, probabilmente già nelle prossime ore. Lo afferma una fonte dell’amministrazione Usa all’agenzia Bloomberg spiegando come le prime misure riguarderanno singole persone.

    ore 18,15 – Colloqui tra forze turche e russe. I capi di stato maggiore delle forze armate di Turchia e Russia, generali Yasar Guler e Valery Gerasimov, hanno avuto questo pomeriggio un colloquio telefonico sull’operazione militare della Turchia nel nord-est della Siria. Lo riferisce l’esercito di Ankara.

    ore 18,00 –  Chiarimenti sulla posizione della Russia. “Gli attuali sviluppi in Siria non riflettono del tutto la posizione della Russia a favore del mantenimento dell’integrità territoriale del Paese”. Lo ha detto il consigliere per gli Affari Esteri del Cremlino Yury Ushakov quando gli è stato chiesto, a margine dei colloqui tra Mosca e Riad.

    ore 17,50 – L’Iran chiede di fermare gli attacchi turchi. La Turchia fermi gli attacchi contro i curdi nel nordest della Siria in nome dei propri interessi e quelli degli altri nella regione”: lo ha ribadito oggi il presidente iraniano Hassan Rohani. “Comprendiamo le preoccupazioni di Ankara, ma non possiamo accettarne il metodo”, ha sottolineato Rohani.

    ore 17,35 – Erdogan: “Paesi Ue nella Nato sono ipocriti”. “La Turchia è membro della Nato? Lo è. La maggioranza dei Paesi Ue sono membri Nato? Lo sono. Da quando le organizzazioni terroristiche vengono difese da membri della Nato?”. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, accusando i Paesi europei della Nato di “ipocrisia” e “incoerenza” nel loro sostegno ai curdi in Siria.

    ore 16, 52 -Siria: milizie filo-turche, iniziato assalto a Manbij – Le truppe turche hanno iniziato insieme alle milizie arabe filo-Ankara l’offensiva su Manbij, località strategica controllata dai curdi a ovest del fiume Eufrate. Lo riferisce via Twitter un leader degli stessi combattenti filo-turchi, Mustafa Seijari.

    ore 16, 47 – Erdogan: “Finiremo quello che abbiamo iniziato” –  “Andremo fino in fondo. Siamo determinati. Finiremo quello che abbiamo iniziato”. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, confermando l’intenzione di non interrompere l’offensiva contro i curdi nel nord-est della Siria.

    ore 16,30 – L’appello di Amnesty. Il nord-est della Siria “Il numero delle vittime civili è già elevato”. A parlare è il presidente di Amnesty International Italia Emanuele Russo, secondo il quale il “barbaro omicidio” di Hevrin Khalaf ci dice che “oggi, ancora oggi, in Siria non c’è spazio per chi lavora per un futuro di pace, democrazia, convivenza civile e parità di genere”.

    ore 16,00 – Trump: “Sanzioni Usa sulla Turchia”. “Grandi sanzioni” sulla Turchia in arrivo: lo twitta il presidente americano Donald Trump a proposito dell’offensiva delle forze di Ankara nel nord Siria. Il tycoon poi scrive: “Veramente c’è qualcuno che pensa che dovremmo andare in guerra con un membro della Nato come la Turchia? Basta alle guerre senza fine”.

    ore 15,22 – L’Ue condanna l’attacco turco in Siria. “L’Ue condanna l’azione militare della Turchia che mina seriamente la stabilità e la sicurezza di tutta la regione”. Si legge nel testo di conclusioni del Consiglio esteri dell’Ue sull’offensiva militare di Ankara nel nord est della Siria, in cui si sancisce anche “l’impegno degli Stati a posizioni nazionali forti rispetto alla politica di export delle armi”. Inoltre nel documento si richiede un “incontro ministeriale della Coalizione internazionale contro Daesh” (qui tutti i dettagli).

    ore 14,00 – L’annuncio dell’Italia sullo stop all’export di armi. “Nelle prossime ore l’Italia varerà un decreto ministeriale che devo firmare come ministro degli Esteri per bloccare l’export di armamenti verso la Turchia per tutto quello che riguarda il futuro dei prossimi contratti e dei prossimi impegni”. Queste le parole del ministro degli Esteri Luigi Di Maio a margine del Consiglio europeo in Lussemburgo (qui l’articolo completo).

    ore 13, 32 – Il consiglio Ue in Lussemburgo contro la vendita di armi in Turchia. “È stato un Consiglio degli Esteri molto importante in cui la richiesta dell’Italia era a tutti gli Stati europei nel futuro a bloccare l’export per gli armamenti verso la Turchia, perché non possiamo accettare quello che sta facendo. L’Europa oggi parla con una voce e tutti gli Stati condannano quello che la Turchia sta facendo nel territorio siriano e soprattutto si sono impegnati tutti a bloccare l’export degli armamenti”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a margine del Consiglio Ue.

    ore 13,20 – Personale di Ong italiana evacuato. Il personale italiano ed internazionale di ‘Un ponte per’, l’unica Ong italiana presente attualmente in Siria, è stato evacuato dal paese. Lo rende noto la stessa organizzazione umanitaria. Nel paese resta invece il personale locale, che opera assieme alla Mezzaluna Rossa Curda (Krc). Secondo ‘Un ponte per’ l’evacuazione riguarderebbe non solo il proprio personale ma anche quello di tutte le altre Ong presenti nell’area e questo, dicono, “avrà conseguenze incalcolabili sul sostegno fornito ai civili”.

    ore 13,00 – La Russia risponde sul probabile intervento in Siria. “Non ci piace nemmeno pensarlo”. Così ha risposto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov quando gli è stato chiesto se la Russia potrebbe essere trascinata nel conflitto siriano a causa dell’intervento turco. Peskov ha poi precisato che fra Mosca e Ankara vi sono stati contatti al livello “dei presidenti” e “dei ministeri degli Esteri” nonché “fra le strutture militari”. Peskov non ha però commentato in modo chiaro le affermazioni di Erdogan secondo cui l’intervento è stato concordato con Putin. Lo riporta Interfax.

    ore 12,42 – Morto giornalista curdo dopo raid turco. Un giornalista curdo-siriano è morto oggi in seguito alle ferite riportate durante un bombardamento turco compiuto ieri nel nord-est della Siria. Lo riferiscono media curdi, precisano che Muhammad Efrin è morto stamani in ospedale. Era stato vittima, assieme ad altri giornalisti, civili e miliziani curdi, di un raid dell’esercito turco a sud di Ras al Ayn/Serekaniye. Nell’attacco erano morte 14 persone, tra cui un altro giornalista curdo Saad Ahmad, e un reporter straniero di cui non si conoscono ancora le generalità.

    ore 11,51 – Siria: Oms, servono cure per 1,5 milioni di persone – In questo momento nel nord est della Siria, l’area interessata dagli scontri con l’esercito turco, ci sono 200mila profughi e 1,5 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza sanitaria, con un forte rischio di malattie infettive. Lo afferma l’Oms.

    ore 11,17 – Conte: “Sullo stop alle armi l’Italia non è timida ma capofila” – “Non è vero che l’Italia è rimasta indietro sull’embargo alle armi alla Turchia, l’Italia è capofila di una decisione forte dell’Ue sul tema, ma deve essere unitaria, altrimenti non è efficace. Se siamo capofila di una simile decisione non vuol dire mica che vogliamo vendere armi a Ankara”, afferma il premier Giuseppe Conte interpellato dai cronisti ad Avellino.

    ore 11,13 – Truppe di Damasco a 50 km dalla frontiera turca – Le forze governative siriane sono avanzate nel nord-est siriano e sono arrivate ad Ayn Issa, tra Raqqa e il confine turco. Lo riferisce la tv di Stato siriana che mostra le immagini “in diretta” delle truppe di Damasco nella località siriana, 50 km a sud della frontiera turca.

    ore 10,29 – Erdogan: Starete dalla parte del vostro alleato Nato, o dalla parte dei terroristi? – “Ho parlato ieri con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il giorno prima con il premier britannico Boris Johnson. Nei nostri colloqui ho capito che c’è una seria disinformazione. Starete dalla parte del vostro alleato Nato, o dalla parte dei terroristi? Ovviamente loro non possono rispondermi a questa domanda retorica”, ha poi aggiunto Erdogan parlando all’aeroporto Ataturk di Istanbul, prima di partire per un summit in Azerbaigian.

    ore 10,19 – Erdogan : “Attaccheremo Kobane, la Russia non è un problema”– “L’approccio” mostrato dalla “Russia non sarà un problema a Kobane per il nostro attacco”, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, nel suo primo commento sull’intesa raggiunta dai curdi con il regime siriano. Secondo fonti militari di Ankara l’esercito turco l’offensiva dovrebbe partire da Jarablus per poi proseguire sull’area curda di Zormagar e e Kobane.

    Siria, Erdogan : “Attaccheremo Kobane, la Russia non è un problema”

    ore 9,38 – Truppe Damasco a Raqqa verso il confine –  L’esercito siriano sarebbe passato nelle vicinanze di Raqqa, città del nord siriano, dirigendosi verso il confine turco. Lo riferiscono testimoni oculari nella zona di Raqqa.

    ore 9,21 – Siria: ministero della Difesa di Ankara: “550 i terroristi curdi neutralizzati”, smentiscono le Ong – Sarebbe salito a 550 il numero dei “terroristi neutralizzati” (cioè uccisi, feriti o catturati) nell’offensiva della Turchia contro le milizie curde nel nord-est della Siria secondo la Difesa di Ankara. Le Forze democratiche siriane a guida curda (Sdf) sostengono che le vittime siano 45, mentre l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus) fissa la cifra ad almeno 112 miliziani.

    ore 8,53 – Di Maio-Le Drian prima del vertice Ue sulla Turchia :”Ue parli con una voce sola” – “Italia e Francia sollecitano la Turchia a cessare subito le operazioni militari nel nord est della Siria, condannandole. È cruciale che l’Ue mantenga una posizione unita sulla Siria e parli con una voce sola”. Questo il messaggio condiviso dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio e dal suo omologo francese Jean-Yves Le Drian prima dell’inizio del Consiglio Esteri dell’Ue a Lussemburgo.

    ore 8,48 – Siria: prime truppe di Damasco vicino confine turco – Le prime truppe di Damasco sono entrate a Tal Tamr, cittadina siriana a una ventina di km dal confine turco, per “contrastare l’aggressione della Turchia”: lo afferma l’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana.

    ore 8,21 – Siria: Trump, Europa deve prendersi prigionieri Isis: “L’Europa deve prendersi i prigionieri dell’Isis, se li sarebbe dovuti prendere indietro già prima dopo numerose richieste, senza permettere loro di scappare. Devono farlo ora. Quei prigionieri non verranno mai negli Usa, non lo permetteremo”, ha dichiarato su Twitter il presidente Donald Trump.

    Che cosa è successo ieri

    Nel primo pomeriggio del 13 ottobre secondo fonti d’agenzia l’avanzata turca sarebbe proseguita verso la città di Tel Abyad, nel nord della Siria, a soli 6 chilometri di distanza dalla città turca di Akçakale. Altre fonti smentiscono però che ci sia stata una presa della città. Secondo l’osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus) ieri sono stati uccisi 24 civili.

    Il segretario della Difesa americano Mark Esper ha ribadito che stanno continuando i preparativi per l’evacuazione di oltre 1000 soldati statunitensi dal Nord della Siria che ha segnalato come le milizie curde stiano provando a strappare un accordo con i siriani e con i russi per una controffensiva contro i turchi. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha avuto un colloquio telefonico con il presidente Recep Tayyip Erdogan, per chiedere “un’immediata fine dell’operazione militare”.

    La Lega Araba ha chiesto alle Nazioni Unite di adottare misure per spingere la Turchia a fermare l’offensiva militare e ritirare “immediatamente” le sue forze dalla Siria.

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