Cessate il fuoco, la Turchia chiede il ritiro dei curdi dalla safe zone: la mappa
La Turchia e gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per il cessate il fuoco nella tarda serata di ieri, 17 ottobre, a una settimana dall’inizio dell’offensiva di Ankara nel nord est della Siria. Una tregua di 120 ore, 5 giorni, per permettere ai curdi di ritirarsi dalla “zona cuscinetto”, una safe zone di 30 chilometri al confine tra Siria e Turchia, a est del fiume Eufrate. La tregua dovrebbe poi sfociare in una definitiva conclusione dei combattimenti.
La Turchia ha accettato la proposta americana fatta dal segretario di Stato Mike Pence, volato ad Ankara, per permettere ai curdi di ritirarsi. Il numero due della Casa Bianca ha annunciato che le sanzioni imposte dagli Usa alla Turchia per l’offensiva in Siria saranno tolte appena la tregua sarà permanente e Ankara interromperà definitivamente le operazioni militari.
Il comandante Mazloum Kobani ha detto che le forze guidate dai curdi rispetteranno il cessate il fuoco nell’area tra le città di confine di Ras al-Ain e Tal Abyad, dove i combattimenti sono stati feroci.
“Non abbiamo discusso del destino di altre aree”, ha detto.
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Qui la mappa che mostra l’area dei combattimenti e la safe zone chiesta da Erdogan:
Questa mappa della BBC mostra invece l’intero territorio controllato dai curdi in Siria. La zona cuscinetto voluta da Erdogan, e profonda 32 chilometri, rappresenta solo una parte del territorio sotto il controllo delle forze curde, che copre un’ampia area al confine con l’Iraq, nel nord est del paese:
In cosa consiste la zona cuscinetto che Erdogan vuole creare al confine tra Siria e Turchia?
Erdogan vuole istituire una safe zone larga almeno 30 chilometri lungo il confine tra Siria e Turchia, a est del fiume Eufrate, libera dal controllo curdo e dove ricollocare i rifugiati siriani che negli 8 anni di guerra civile sono scappati in Turchia. Il confine sud della zona cuscinetto corrisponde in linea di massima all’autostrada M4, che corre da est a ovest nel nord della Siria, e 35 chilometri a sud-est di Ras al Ain.
Per capire perché la Turchia ha attaccato la Siria si deve tenere in considerazione il fatto che dopo la sconfitta dell’Isis in Siria, annunciata ufficialmente nel marzo 2019, gli Stati Uniti hanno detto che avrebbero ritirato le truppe Usa a sostegno delle Sdf, circa 2mila in tutto.
La decisione di Trump era stata contestata sia dagli alleati internazionali che da altri membri del partito Repubblicano, poiché si temeva che senza la protezione americana i curdi si sarebbero trovati in pericolo.
Il 7 agosto 2019 Usa e Turchia hanno trovato l’accordo per istituire la zona cuscinetto al confine con la Siria, che prevedeva il ritiro dei curdi dal confine, e la protezione degli stessi da parte di Washington. L’YPG ha iniziato poco dopo a smantellare le fortificazioni di confine.
Il ritiro delle truppe Usa è stato ritardato fino a ottobre 2019, quando il presidente Erdogan ha fatto precipitare gli eventi, annunciando l’operazione militare “Fonte di pace”.
Trump ha detto che le truppe Usa non si sarebbero impegnate in un conflitto. “Le forze statunitensi non sosterranno né saranno coinvolte nell’operazione e le truppe Usa, che hanno sconfitto il califfato territoriale dello Stato islamico, non saranno più nelle immediate vicinanze”, ha affermato la Casa Bianca il 7 ottobre, a poche ore dall’avvio dell’offensiva di Ankara.
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