Il primo ministro turco Binali Yildirim ha deciso di ritirare una controversa proposta di legge che avrebbe assolto gli uomini accusati di stupro su minori se avessero sposato le proprie vittime.
Il governo ha preso questa decisione alla vigilia del dibattito parlamentare, rispondendo alle proteste della società civile e alla condanna della comunità internazionale.
La norma avrebbe consentito la scarcerazione di uomini colpevoli di aggressione sessuale nei confronti di minori e legittimato tale atto nel caso non fosse stato commesso con la forza o con le minacce.
Inoltre, sarebbero cadute tutte le responsabilità penali laddove si fosse ricorso al cosiddetto “matrimonio riparatore” con la vittima.
L’età legale per contrarre il matrimonio in Turchia è fissata a 18 anni, ma le unioni precoci sono una pratica assai diffusa, soprattutto nel sudest del paese.
La proposta, varata dal partito conservatore di ispirazione religiosa al governo Akp, ha scatenato le ire dei gruppi d’opposizione, di numerose celebrità nazionali e perfino di un’associazione no profit la cui vice presidentessa è la figlia del presidente Recep Tayyip Erdogan.
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