In Turchia è stato ritrovato il corpo decapitato e mutilato di un rifugiato gay siriano. Secondo i suoi coinquilini di Istanbul, la vittima, Muhammad Wisam Sankari, era stato in precedenza violentato da un gruppo di uomini.
Sankari era arrivato nella città turca un anno fa. Circa cinque mesi fa, era stato rapito, picchiato e stuprato e, temendo che la propria vita fosse in pericolo, voleva cercare asilo in un altro paese.
Il suo corpo è stato ritrovato il 25 luglio a Yenikapi, un quartiere centrale di Istanbul. Da allora non c’è stato nessun arresto. “Abbiamo protestato presso la polizia, ma non hanno fatto nulla”, ha detto uno dei suoi coinquilini.
Un altro degli amici di Sankari sostiene che le Nazioni Unite non facciano abbastanza per proteggere la comunità Lgbt della Turchia.
A giugno, la polizia turca aveva sparato proiettili di gomma e lanciato gas lacrimogeni per disperdere un gruppo di attivisti per i diritti Lgbt nonostante il divieto imposto sulla parata del Gay Pride.
Diversamente da molti paesi della regione mediorientale, in Turchia l’omosessualità non è criminalizzata ma l’omofobia è molto diffusa, anche se molti crimini d’odio non vengono denunciati.