La Turchia rilascerà 38.000 prigionieri condannati per fatti che si sono verificati prima del 1 luglio 2016, ovvero prima del fallito colpo di stato del 15 luglio. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Bekir Bozdag, probabilmente per svuotare le carceri turche e far posto ai presunti golpisti. Il decreto è stato riportato anche su Twitter, in una raffica di 19 tweet.
Il rilascio anticipato sotto misura di libertà vigilata “non è un’amnistia” e interesserà “i reati commessi prima del 1 luglio”, ma non riguarderà gli omicidi, crimini a sfondo sessuale, atti di terrorismo e crimini contro lo stato.
La misura esclude, infatti, chiunque sia stato imprigionato per il suo coinvolgimento nel fallito colpo di stato del 15 luglio, per il quale Ankara ha accusato l’ex imam Fethullah Gülen, in esilio negli Stati Uniti.
Questo annuncio arriva in un momento in cui vanno avanti le epurazioni volute da Erdogan, che hanno interessato circa 35mila persone, tra militari, insegnanti, dipendenti pubblici, magistrati.
“In conseguenza a questo provvedimento, circa 38mila persone saranno liberate, come primo passo di questo accordo”:
16)Bu düzenlemenin sonucu ilk etapta kapalı ve açık ceza infaz kurumlarından yaklaşık 38.000 kişi tahliye olacaktır.
— Bekir Bozdağ (@bybekirbozdag) 17 agosto 2016