I nomi dei ministri del nuovo governo turco, il 65esimo dalla nascita della Repubblica, sono stati resi noti. Binali Yildirim, dopo essere stato eletto segretario del partito Akp durante il congresso del 22 maggio, ha ricevuto l’incarico di formare il nuovo governo, dopo le dimissioni di Davutoglu. Vi è solo una ministra donna, Fatma Betul Sayan.
L’esecutivo si riunirà domani, 25 maggio, per la prima volta. Alcuni ministri del governo Davutoglu sono stati riconfermati al loro dicastero.
Il nuovo premier ha già promesso di dare maggiore autorità per l’ufficio del presidente, con una riforma costituzionale in senso presidenziale che erode i poteri del primo ministro. Yildirim era stato co-fondatore insieme a Erdogan del partito Akp.
Figure chiave dell’ambiente economico, come Mehmet Simsek, saranno mantenute nell’esecutivo. Simsek sarà uno dei cinque vice premier, insieme a Nurettin Canikli, Tugrul Turkes, Veysi Kaynak and Numan Kurtulmus.
Il ministro degli Esteri sarà Mevlut Cavusoglu, quello dell’energia Berat Albayrak, genero del presidente Erdogan, e quello della giustizia Bekir Bozdag, tutti e tre riconfermati dal precedente governo.
Omer Celik prenderà il posto di Volkan Bozkir come ministro dei rapporti con l’Unione europea. Invece Nihat Zeybekci rimpiazzerà l’ex ministro dell’Economia, Mustafa Elitas.
Ahmet Arslan sarà il nuovo ministro dei Trasporti, dicastero che nel precedente esecutivo apparteneva all’attuale premier Yildirim.
Il ministero delle politiche sociali e della famiglia andrà a Fatma Betul Sayan, unica donna del governo.
Gli altri ministri sono Efkan Ala agli Interni, Naci Agbal alle Finanze, alla difesa Fikri Isik, all’istruzione Ismet Yilmaz; Akif Cagatay Kilic alle politiche giovanili e allo sport, ambiente e urbanizzazione a Mehmet Ozhaseki, alle Foreste e alle risorse idriche Veysel Eroglu.
E ancora alla sanità Recep Akdag, alla Scienza, Industria e Tecnologia Faruk Ozlu, al Lavoro e alla sicurezza sociale Suleyman Soylu, alle politiche agricole Faruk Celik, al Commercio Bulent Tufenkci, allo sviluppo Lutfi Elvan, alla Cultura e Turismo a Nabi Avci.
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