Sono stati scarcerati i due giornalisti turchi accusati di aver rivelato segreti di stato in seguito ad un’inchiesta sull’invio di armi da parte del governo di Ankara agli islamisti in Siria.
Can Dundar e Erdem Gul, giornalisti del quotidiano Cumhuriyet, erano stati arrestati nel mese di novembre 2015. La corte costituzionale della Turchia ha emesso una sentenza in cui sosteneva che l’incarcerazione dei due giornalisti rappresentava una violazione della libertà di stampa.
Una grande folla si è radunata fuori dal carcere di Silivri, alla periferia di Istanbul, per aspettare i due giornalisti, rimasti in prigione per 92 giorni.
“Noi siamo usciti ma più di 30 colleghi sono ancora in carcere. Spero che questa sentenza spianerà la strada anche alla loro libertà”, ha detto Dundar e ha aggiunto che continuerà a lottare per la libertà “finché questo campo di concentramento non diventerà un museo”, ha detto indicando il carcere alle sue spalle.
Secondo la Corte Costituzionale, che si è espressa con 12 voti favorevoli e tre contrari, sarebbero stati violati i diritti alla libertà e alla sicurezza personale dei due, oltre alla libertà di espressione e di stampa.
Il governo turco aveva accusato Dundar e Gul di aver rivelato segreti di stato con fini di spionaggio e di aver tentato di rovesciare con la violenza il governo, oltre ad aver sostenuto un’organizzazione armata terroristica.
La Turchia si colloca al 149esimo posto su 180 nella classifica di Reporter senza frontiere sulla libertà di stampa.
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