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    La Turchia accusata di bombardare anche i curdi che combattono l’Isis in Siria

    Le milizie curde siriane dell'Ypg hanno accusato il governo turco di aver lanciato attacchi contro le sue basi in Siria. I curdi intanto hanno sconfitto l'Isis a Sarrin

    Di TPI
    Pubblicato il 27 Lug. 2015 alle 20:04 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:48

    Le milizie curde siriane dell’Ypg (Unità di protezione popolare) hanno accusato la Turchia di aver bombardato alcune sue postazioni nel nord della Siria, vicino alla città di Kobane.

    Il governo turco tuttavia ha respinto le accuse, dichiarando che l’esercito ha attaccato solamente le basi dell’Isis in Siria e quelle del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) nel nord dell’Iraq.

    La Turchia, che finora non era mai intervenuta in modo diretto nei confronti dell’Isis, ha lanciato raid aerei contro lo Stato islamico a partire dalla notte del 24 luglio. Il 25 luglio ha inoltre iniziato ad attaccare anche il Pkk.

    Secondo le milizie curde, la notte del 26 luglio alcuni carri armati turchi avrebbero bombardato il villaggio di Zur Maghar, che si trova nella provincia di Aleppo ed è controllata da una coalizione di ribelli siriani e combattenti curdi.

    Almeno quattro militanti sono rimasti feriti. L’esercito turco, secondo l’Ypg, avrebbe attaccato anche un secondo villaggio nella stessa area.

    “Invece di colpire le posizioni occupate dai terroristi dell’Isis, le forze turche attaccano le nostre posizioni di difesa. Chiediamo ai leader turchi di fermare questa aggressione e seguire le linee guida internazionali”, ha detto l’Ypg in una dichiarazione ufficiale.

    Se l’incidente fosse confermato, la Turchia si ritroverebbe in una difficile posizione. Le milizie curde dell’Ypg godono infatti del supporto degli Stati Uniti, che ne stanno sostenendo gli sforzi militari contro l’Isis.

    Nel cuore di Sinjar, a nord dell’Iraq, un gruppo di combattenti, tutto al femminile, rischia la propria vita per salvare quella delle famiglie degli Yazidi 

    La Turchia tuttavia ha sempre criticato l’intervento a favore dei curdi, perché teme la creazione di uno stato a maggioranza curda in Siria. Le milizie dell’Ypg hanno però svolto un ruolo cruciale nella controffensiva nei confronti dell’Isis.

    Il 27 luglio i combattenti curdi – con il supporto dell’aviazione statunitense – hanno riconquistato Sarrin, città nel nord della Siria vicino il confine con la Turchia che si trovava sotto il controllo dell’Isis.

    Si tratta di un’importante vittoria, perché la città veniva usata come base per lanciare raid su Kobane. Il mese scorso l’Ypg aveva riconquistato anche Tel Abyad, al confine con la Turchia, e Ain Issa, a 50 chilometri da Raqqa, roccaforte dell’Isis in Siria.

    Inoltre, la sera del 27 luglio alcuni ufficiali statunitensi hanno dichiarato di aver concordato con la Turchia un piano militare, per liberare completamente il nord della Siria dalla presenza dell’Isis.

    Con quest’accordo la Turchia, finora neutrale nel conflitto, interverrà in modo più deciso oltre i suoi confini nazionali. 

    — Come sono nati i combattenti curdi – i Peshmerga e le Unità di difesa del popolo – che si scontrano con i miliziani dello Stato Islamico  

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