Dopo una notte di scontri, di esplosioni e di caos senza fine, il bilancio è di 90 morti e 1154 feriti in Turchia, dopo un tentativo di colpo di stato da parte di una frangia dell’esercito. Di questi la maggior parte sono ricoverati ad Ankara, e altri 200 a Istanbul.
Cinque generali e 29 colonnelli sono stati sospesi, ha fatto sapere il ministro degli Interni. Una base militare del paese è ancora sotto il controllo degli insorti.
L’agenzia di stampa statale Anadolu riferisce inoltre che 2839 militari sono stati arrestati finora.
I soldati e i militari alle prime ore dell’alba hanno abbandonato le loro posizioni e hanno iniziato la ritirata in massa.
Moltissimi cittadini sono scesi in strada rispondendo all’appello del presidente Erdogan di respingere il colpo di stato e di manifestare supporto al presidente.
Il presidente Erdogan ha accusato l’imam ed ex alleato Fethullah Gulen di essere la mente dietro il tentativo di golpe militare. Gulen ha però smentito in un comunicato di avere a che fare con gli eventi di questa notte.
Ergogan ha promesso che chi ha preso parte al golpe la pagherà cara.
Sia il presidente degli Stati Uniti, che la Nato, che i leader europei hanno espresso solidarietà al presidente Erdogan e al governo democraticamente eletto.
Gli aeroporti che erano stati chiusi sono stati riaperti e i voli sono ripresi regolarmente.
Il generale Hulusi Akar, capo di stato maggiore fedele al presidente, che era stato preso in ostaggio dai golpisti è stato poi liberato.
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