Almeno 4 persone sono morte e altre 14 sono rimaste ferite oggi a Kahramankazan, a circa 40 chilometri dalla capitale della Turchia, Ankara, a seguito di un attacco terroristico contro la sede centrale della Turkish Aerospace Industries (TAI). La conferma è arrivata direttamente dal presidente Recep Tayyip Erdogan durante il suo incontro con Vladimir Putin durante il vertice dei Paesi Brics+ in corso a Kazan, in Russia. Secondo il ministro degli Interni turco, Ali Yerlikaya, inoltre “due terroristi sono stati neutralizzati nell’attacco”.
L’attentato, secondo l’agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu, ha colpito l’Aviation campus di Kahramankazan. Le riprese trasmesse dalla scena dall’emittente statale TRT mostravano inizialmente una grande nuvola di fumo e un vasto incendio che divampava nel sito. Una prima ricostruzione dell’accaduto rivela che tutto è cominciato con una prima esplosione fuori dai cancelli dell’impianto, seguita da una sparatoria.
Al momento non si hanno ulteriori informazioni sull’accaduto e nessun gruppo ha ancora rivendicato il presunto attentato. Intanto Ankara ha incassato la solidarietà degli alleati della Nato. “L’Alleanza è al fianco del nostro alleato turco”, ha scritto su X il segretario generale Mark Rutte. “Condanniamo fermamente il terrorismo in tutte le sue forme e stiamo monitorando attentamente gli sviluppi. Ho appena parlato con il presidente Recep Tayyip Erdogan dell’attacco terroristico ad Ankara. Il mio messaggio è stato chiaro: la Nato è al fianco della Turchia”. Il Paese ha incassato anche la solidarietà della Russia durante l’incontro di oggi tra Putin e Erdogan: “Condanniamo qualunque azione di questo tipo, qualunque sia la motivazione”, ha detto il leader del Cremlino.
Turkish Aerospace Industries (TAI) è una delle più importanti aziende del settore difesa e aviazione della Turchia. L’impresa produce, tra l’altro, il caccia Kaan, il primo aereo da combattimento sviluppato interamente nel Paese. Il comparto militare turco, noto soprattutto per i droni Bayraktar, rappresenta quasi l’80 per cento dei ricavi derivanti dalle esportazioni di Ankara, con un fatturato che nel 2023 potrebbe aver superato i 10,2 miliardi di dollari.