Il presidente russo Vladimir Putin ha reso noto di aver avuto informazioni secondo cui la Turchia avrebbe abbattuto l’aereo russo al confine con la Siria lo scorso 24 novembre per difendere il proprio commercio di petrolio con l’Isis. Sempre secondo Putin, ci sarebbero prove che dimostrerebbero che il petrolio proveniente dal sedicente Stato islamico sarebbe stato diretto in Turchia.
Il 30 novembre, nel corso della conferenza globale sul clima in corso a Parigi, Putin ha riferito che l’abbattimento dell’aereo russo è stato un “grave errore” commesso dalla Turchia e che nel corso della conferenza non ha avuto alcun incontro con il presidente turco Tayyp Recep Erdogan.
Il dipartimento di Stato americano ha invece confermato che l’aereo russo avrebbe violato lo spazio aereo turco, aggiungendo che non commenterà alcune giustificazione relativa all’episodio. Lo stesso dipartimento ha inoltre auspicato una distensione del clima in seguito all’incidente.
Il 30 settembre del 2015 il governo russo ha effettuato i primi raid aerei in territorio siriano, colpendo diversi depositi di armi e munizioni dell’Isis.
A due mesi dall’inizio degli attacchi dell’aviazione russa in Siria, il ministro della Difesa ha reso noti i primi risultati ufficiali: la Russia ha colpito oltre 1.600 bersagli.