Si apre oggi a Bruxelles il dodicesimo round di negoziati per il Ttip, il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti, tra Unione europea e Stati Uniti, che dureranno fino al prossimo 26 febbraio.
Tra i punti principali e più controversi del trattato vi è la liberalizzazione del commercio dei prodotti agricoli, la protezione dei consumatori, il sistema di etichettature dei prodotti a marchio protetto.
Lo scopo del Ttip è quello di abbattere le barriere al commercio tra Stati Uniti e Unione europea.
Attivisti di Greenpeace il 22 febbraio 2016 hanno bloccato l’accesso al centro conferenze dove si terranno i negoziati.
Alcuni di loro hanno srotolato sulla facciata dell’edificio uno striscione in cui il Ttip è raffigurato come il segnale stradale di vicolo cieco, una via senza uscita per l’Europa.
I detrattori dell’accordo sostengono che rappresenti una minaccia per la democrazia, oltre che per l’ambiente e per gli standard di sicurezza della salute e delle condizioni dei lavoratori.
Gli unici a trarne vantaggio, secondo loro, sarebbero le grandi multinazionali.
Al contrario, secondo i sostenitori del piano, il Ttip avrebbe il vantaggio di rilanciare l’economia e creare lavoro.
“Quelle che la Commissione europea chiama barriere al commercio sono di fatto misure di sicurezza che tengono lontani Ogm e pesticidi dal cibo che mangiamo e le sostanze tossiche dall’aria che respiriamo. Le negoziazioni a porte chiuse di questi giorni vorrebbero indebolire questi standard di sicurezza e massimizzare il profitto delle multinazionali, non importa con quali costi per persone e ambiente”, ha dichiarato Greenpeace.
I negoziati per il Ttip dovrebbero finire l’anno prossimo. Se Unione europea e Stati Uniti raggiungessero un’intesa, sarebbe il più grande accordo del genere mai siglato.
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Le immagini della protesta di Greenpeace del 22 febbraio 2016 a Bruxelles