L’agente della Cia che ha rivelato i rapporti tra Trump e il presidente ucraino è sotto protezione, si teme per la sua sicurezza
Le autorità federali Usa temono per la sicurezza della “talpa”, l’uomo che ha messo nei guai il presidente Trump, rivelando la sua telefonata con il leader ucraino Volodymyr Zelensky e lo hanno messo sotto protezione.
L’agente della Cia, che ha lavorato alla Casa Bianca aveva rivelato i rapporti tra il tycoon e l’Ucraina per il controllo delle elezioni presidenziali del 2020.
“Quei funzionari sono come delle spie, e le spie andrebbero punite per tradimento, come ai vecchi tempi”, era stata la reazione furiosa del presidente Usa alcuni giorni fa.
Il legale della “talpa”, Andrew Bakaj, ha detto che il numero uno dell’intelligence americana ha attivato le “appropriate risorse” per proteggere l’uomo.
Il presidente americano Donald Trump aveva chiesto di incontrare la ‘talpa’ e aveva avvertito che potrebbero esserci gravi conseguenze per chi ha passato le informazioni alla talpa. “Questa persona stava spiando il presidente americano?”, twitta Trump. “Come ogni americano merito di incontrare il mio accusatore”, che “ha scritto cose terribili dicendo che sarei stato io a dirle. Non solo voglio incontrare il mio accusatore, che ha presentato informazioni di seconda e terza mano, ma voglio incontrare la persona che gli ha dato le informazioni”.
La denuncia della talpa della Cia, che oggi vive sotto protezione, è stato reso pubblico poche ore dopo la diffusione della trascrizione della famigerata telefonata del 25 luglio scorso. Si tratta di nove pagine in cui si riporta la fortissima preoccupazione di una decina di funzionari dell’amministrazione per un uso del potere spregiudicato da parte di Trump, quando al leader ucraino chiese ripetutamente di colpire il suo probabile avversario nelle elezioni presidenziali del prossimo 3 novembre, Joe Biden.