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    Trump: “Vorrei avere generali fedeli come quelli di Hitler”

    Credit: AGF
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 23 Ott. 2024 alle 10:28

    “Ho bisogno del tipo di generali che aveva Hitler, persone che gli erano totalmente leali, che seguono gli ordini”. Lo avrebbe detto Donald Trump quando era presidente degli Stati Uniti in una conversazione privata alla Casa Bianca. A riferirlo è il giornalista Jeffrey Goldberg sul magazine americano The Atlantic, citando due testimoni diretti.

    Un portavoce di Trump, Alex Pfeiffer, smentisce categoricamente: “Questo è assolutamente falso, il presidente Trump non l’ha mai detto”.

    Ma non è la prima volta che al tycoon vengono attribuite frasi di elogio nei confronti di Adolf Hitler. In un libro uscito nel 2022, “The Divider: Trump in the White House”, scritto da due autorevoli giornalisti come Peter Baker e Susan Glasser, si riferisce che durante la sua presidenza Trump chiese al suo capo di stato maggiore John Kelly: “Perché non puoi essere come i generali tedeschi?”.

    L’allora comandante in capo si sentiva frustrato rispetto a ufficiali militari che riteneva sleali e disobbedienti. Kelly gli avrebbe spiegato che i generali tedeschi “tentarono di uccidere Hitler tre volte e ci riuscirono quasi”. Ma Trump fu irremovibile: “No, no, no, gli erano totalmente leali”, avrebbe risposto.

    Su The Atlantic, Goldberg riporta di aver a sua volta chiesto conto a Kelly di quella conversazione. E l’ex generale ha confermato tutto: avrebbe chiesto a Trump se per caso non si riferisse ai generali del cancelliere Otto von Bismarck ma sostiene che il tycoon non sapesse nemmeno chi fosse Bismarck. Kelly racconta poi di aver spiegato al presidente che il generale nazista Erwin Rommel si suicidò dopo aver preso parte a un complotto contro Hitler, ma dice che Trump non conosceva neanche Rommel.

    In un libro uscito lo scorso marzo, “The Return of Great Powers”, in cui Kelly viene intervistato dal giornalista della Cnn Jim Sciutto, l’ex capo di stato maggiore sostiene che Trump una volta gli avrebbe detto che “Hitler ha fatto delle cose buone”. E avrebbe argomentato sostenendo che il führer avrebbe “ricostruito l’economia” tedesca. “Ma cosa ha fatto con quell’economia ricostruita? L’ha rivoltata contro il suo stesso popolo e contro il mondo”, gli avrebbe fatto notare Kelly.

    Diversi ex generali e funzionari hanno riferito a The Atlantic che “l’unica virtù militare” che Trump apprezza “è l’obbedienza” e che la denigrazione del servizio militare, il disprezzo per i veterani feriti e per i soldati caduti in battaglia e l’ammirazione per la brutalità e le norme di comportamento antidemocratiche sono temi ricorrenti per il tycoon.

    Lo dimostrerebbe anche un’altra vicenda raccontata nell’articolo di Goldberg. Nell’aprile 2020, da presidente in carica, Trump si era offerto di pagare i funerali di Vanessa Guillen, una ventenne figlia di immigrati messicani arruolata nell’esercito american, uccisa e smembrata da un commilitone a Fort Hood, in Texas. Ma quando, mesi dopo, scoprì che le esequie erano costate 60mila dollari, sarebbe andato su tutte le furie: “Non costa 60mila bigliettoni seppellire una fottuta messicana”, si sarebbe sfogato con i suoi collaboratori.

    Khawam, l’avvocato della famiglia Guillen, ha riferito di aver inviato la fattura alla Casa Bianca, ma che dall’Amministrazione non è arrivato un soldo: i costi del funerale sarebbero stati coperti in parte dall’esercito e in parte da donazioni private.

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