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    Donald Trump dice che “soltanto una cosa funzionerà” con la Corea del Nord

    Credit: Afp

    Il presidente degli Stati Uniti ha accusato Pyongyang di aver violato tutti gli accordi e di aver preso in giro le amministrazioni statunitensi precedenti

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 8 Ott. 2017 alle 17:08 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:35

    Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto sapere che “soltanto una cosa funzionerà” con la Corea del Nord, riferendosi al fallimento dei tentativi di dialogo con Pyongyang da parte delle amministrazioni statunitensi precedenti.

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    “Altri presidenti e governi hanno cercato di negoziare con la Corea del Nord per 25 anni”, ha scritto Trump sul suo profilo Twitter ufficiale. “Gli accordi fatti e l’enorme ammontare di denaro speso non sono serviti a niente” ha continuato il presidente.

    “I patti sono stati violati prima ancora che l’inchiostro si asciugasse, facendosi beffe dei negoziatori statunitensi”, ha scritto Trump. “Mi dispiace, ma soltanto una cosa funzionerà!”. 

    Il presidente degli Stati Uniti non ha chiarito a cosa si riferisse nel proprio tweet, ma le sue dichiarazioni lasciano presagire un’ulteriore escalation nei rapporti conflittuali con la Corea del Nord. In particolare, alcuni commentatori sostengono che Trump si riferisse a una soluzione militare della contesa tra Pyongyang e Washington.

    Nel suo primo discorso alle Nazioni Unite, il presidente degli Stati Uniti aveva confermato come questa possibilità fosse sul tavolo. “Se gli Stati Uniti saranno minacciati, non avremo altra scelta che distruggere totalmente la Corea del Nord”, aveva detto Trump.

    In un incontro con i principali comandanti militari statunitensi, il presidente aveva poi paragonato la situazione con Pyongyang alla “calma prima della tempesta”. Alla domanda di un giornalista su cosa intendesse dire con questa affermazione, Trump aveva risposto: “Lo scoprirete”.

    Durante il proprio viaggio in visita nello stato della Carolina del Nord, Trump ha poi spiegato ai giornalisti di non avere altro da aggiungere sul tema. La portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders ha poi riferito ai giornalisti che il presidente si riferiva sia all’Iran che alla Corea del Nord.

    Sia la portavoce Sanders però, sia il Pentagono hanno rifiutato di commentare le affermazioni fatte dal presidente su Twitter. In particolare, il dipartimento della Difesa statunitense ha sottolineato come il compito di questa istituzione sia quello di “presentare al presidente le possibili opzioni militari e di eseguire gli ordini”.

    Nonostante il segretario di Stato Rex Tillerson abbia dichiarato che il dialogo con la Corea del Nord resti aperto, Trump ha più volte bollato questa opzione come una perdita di tempo. Tuttavia, il presidente degli Stati Uniti ha confermato la propria fiducia in Tillerson nonostante i disaccordi.

    “Non siamo d’accordo su un paio di cose”, ha detto Trump ai giornalisti alla Casa Bianca, riferendosi al segretario di Stato. “A volte vorrei che fosse un po’ più duro, ma a parte questo abbiamo davvero un buon rapporto”.

    Venerdì, la stampa russa ha riferito come la Corea del Nord stia preparando il test di un missile a lungo raggio che si ritiene possa raggiungere la costa occidentale degli Stati Uniti.

    Morozov, membro della commissione affari istituzionali della Duma, insieme ad altri due parlamentari russi ha visitato Pyongyang dal 2 al 6 ottobre.

    “Stanno preparando nuovi test di un missile a lungo raggio. Ci hanno anche dato calcoli matematici secondo i quali ritengono che il loro missile possa colpire la costa occidentale degli Stati Uniti”, aveva detto Morozov all’agenzia di stampa russa Ria.

    Le tensioni tra Corea del Nord da un lato, e Giappone e Stati Uniti dall’altro, sono aumentate notevolmente dal 3 settembre, ovvero quando Pyongyang aveva invece testato una bomba all’idrogeno.

    Il Giappone nel frattempo continua a investire milioni di yen per aumentare le difese contro le minacce della Corea del Nord. Il governo nipponico ha disposto l’acquisto di 56 missili Aim-120C-7 a media gittata di fabbricazione statunitense.

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