Trump si ricandida alla presidenza degli Stati Uniti: “Sono una vittima. Con me l’America tornerà grande“
A due anni dalla sconfitta contro Joe Biden, Donald Trump ha annunciato la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti.
“Per rendere l’America di nuovo grande e gloriosa, stasera annuncio la mia candidatura alla presidenza degli Stati Uniti”, ha detto l’ex presidente 76enne da Mar-a-Lago, il suo resort di Palm Beach, in Florida. L’annuncio, più volte rimandato, arriva mentre è ancora in corso lo spoglio delle elezioni di midterm, in cui il partito repubblicano ha riportato un risultato ben al di sotto delle aspettative. La sconfitta di molti candidati sostenuti da Trump in elezioni chiave ha spinto una parte del partito repubblicano a prendere le distanze dal tycoon, che nel 2016 era riuscito nell’impresa di sconfiggere Hillary Clinton dopo aver vinto le primarie da sfavorito. Dopo l’uscita dei primi risultati del voto di metà mandato, che hanno visto i democratici perdere la maggioranza alla Camera dei rappresentanti ma mantenerla al Senato, storiche testate conservatrici come Fox News e New York Post si sono allontanate dall’ex presidente, mentre il Wall Street Journal l’ha definito “l’uomo che più probabilmente porterà a una sconfitta del [partito repubblicano] e alla presa totale del potere per la sinistra progressista”.
Sono salite invece le quotazioni di Ron DeSantis, appena rieletto governatore della Florida con una vittoria che ha convinto osservatori e finanziatori del partito. Il 44enne di origine italiana potrebbe diventare il principale rivale di Trump alle primarie per aggiudicarsi la nomination del partito repubblicano, dopo essere stato in passato un forte sostenitore dell’ex presidente.
Secondo quanto riporta il New York Times, la fretta nell’annunciare la candidatura al voto del 2024 è dovuta anche alla necessità di difendersi dalle molteplici indagini aperte sul suo conto. Da candidato, sostengono le fonti del quotidiano newyorkese, Trump potrà sostenere ancora di più di essere vittima di persecuzioni politiche.
“Sono una vittima”, ha ribadito ieri Trump facendo riferimento alle indagini, che riguardano anche il presunto tentativo di rovesciare i risultati delle elezioni del 2020, culminato nell’assalto alla sede del Congresso, e la gestione dei documenti classificati sequestrati nella sua residenza di Mar-a-Lago.
Nel discorso durato circa un’ora, Trump ha continuato a proporre il suo storico slogan “Make American Great Again”. “Renderemo l’America di nuovo ricca. Renderemo l’America di nuovo forte. Renderemo l’America di nuovo orgogliosa. Renderemo l’America di nuovo sicura. Renderemo l’America di nuovo gloriosa. E renderemo l’America di nuovo grande”.
Trump si è descritto come l’unico candidato in grado di consegnare la vittoria ai repubblicani, descrivendo il periodo trascorso alla presidenza da Biden come “la pausa”. Al “dolore, difficoltà, ansia e disperazione” causati dalle politiche dell’amministrazione democratica, Trump ha invece contrapposto la sua “agenda della grandezza nazionale”. “Tutti vedono il brutto lavoro che ha fatto”, ha detto di Biden, definito “il volto del fallimento della sinistra e alla corruzione del governo”, colpevole della gestione fallimentare del ritiro dell’Afghanistan, “il momento più imbarazzante della storia del nostro paese”. Tra le proposte per il suo secondo mandato, Trump ha citato un limite ai mandati per i parlamentari, lo sbarco su Marte, il divieto alle atlete transgender di competere negli sport femminili e la pena di morte per gli spacciatori.
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