Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato seguito a una delle promesse fatte in campagna elettorale e ha firmato un ordine esecutivo per uscire dall’accordo commerciale trans-pacifico (Tpp).
Il neo presidente aveva annunciato che avrebbe rinunciato al Tpp nei primissimi giorni del suo mandato già a novembre.
Lo scopo dell’accordo era quello di approfondire i legami economici e stimolare la crescita, anche attraverso la riduzione delle tariffe tra i paesi firmatari.
Gli stati coinvolti oltre agli Stati Uniti sono Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam che insieme rappresentano circa il 40 per cento dell’economia mondiale.
Trump aveva aspramente criticato il Tpp, dicendo che danneggiava la produzione industriale statunitense e che sarebbero stati preferibili accordi bilaterali con i singoli paesi.
Nella mattinata di lunedì, il presidente ha anche promesso di tagliare le normative e le tasse sulle aziende in modo sostanziale, per incoraggiarle a rimanere negli Stati Uniti.
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