La Casa Bianca attacca la credibilità di Stormy Daniels, la pornostar che in un’intervista all’emittente statunitense Cbs andata in onda il 25 marzo 2018 ha parlato della sua presunta relazione sessuale con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e delle minacce che dice di aver ricevuto dopo aver tentato di rendere pubblica la storia.
Il portavoce dell’amministrazione Trump, Raj Shah, ha dichiarato che “il presidente ha negato con forza e in modo chiaro” le affermazioni dell’attrice hard. “L’unica persona che è stata incoerente è quella che ha fatto queste affermazioni”, ha aggiunto Shah senza mai fare il nome di Daniels.
Il presidente non è intervenuto sulla vicenda, a parte un tweet nel quale ha fatto riferimento a “tante fake news”.
Parlando con il giornalista Anderson Cooper, nel programma 60 Minutes, la pornostar Stormy Daniels – il cui vero nome è Stephanie Clifford – ha riferito che un uomo l’ha avvicinata in un parcheggio a Las Vegas nel 2011 e le ha detto: “Lascia stare Trump”. L’uomo ha poi guardato la figlia dell’attrice e ha aggiunto: “Sarebbe un peccato se succedesse qualcosa a sua madre”.
La pornostar ha raccontato che a quel tempo aveva appena concordato di raccontare la vicenda del presunto incontro sessuale con Trump alla rivista In Touch in cambio di 15mila dollari, ma la pubblicazione era in fase di stallo perché l’avvocato personale del tycoon, Michael Cohen, aveva minacciato di fare causa al magazine.
Daniels sostiene che nell’ottobre del 2016, un mese prima delle elezioni presidenziali che lo avrebbero visto trionfare, Donald Trump pagò la somma di 130mila dollari per comprare il suo silenzio su un rapporto sessuale avuto nel 2006, a margine di un torneo di golf a Lake Tahoe, nel Nevada, un anno dopo il matrimonio con Melania.
Secondo il quotidiano statunitense Wall Street Journal, Cohen, l’avvocato dell’attuale presidente, dopo aver raggiunto un accordo con l’attrice, dispose il pagamento di 130mila dollari su un conto della City National Bank di Los Angeles. La banca non ha commentato la notizia.
Nell’intervista alla Cbs Daniels ha detto che accettò quell’accordo perché “preoccupata” per la sua famiglia e la sua “sicurezza”. Poi, nel gennaio 2018, dopo che il Wall Street Journal aveva rivelato l’esistenza dell’accordo di non divulgazione, firmò un altro documento che negava qualsiasi patto.
Alla domanda sul perché abbia firmato una dichiarazione falsa, l’attrice ha risposto: “Perché hanno fatto sembrare che non avessi scelta”. “Possono rendere la tua vita un inferno in molti modi diversi”, ha aggiunto. Daniels ha comunque di non aver subito “violenza fisica”.
L’avvocato della donna, Michael Avenatti, ha spiegato che la velata minaccia fatta nel 2011 nei confronti della sua cliente è stata sostanzialmente ripetuta all’inizio di marzo 2018 con la richiesta da parte del team legale di Trump di un risarcimento di 20 milioni di dollari, con un’ulteriore penale di un milione, per ogni ulteriore violazione dell’accordo di non divulgazione.
Secondo Avenatti anche quella è stata una forma di intimidazione. “Minacciare qualcuno con una causa da 20 milioni di dollari è una tattica da criminale. Non è diverso da quello che è successo nel parcheggio di Las Vegas”, ha detto l’avvocato.
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