La Trump Place è un complesso residenziale di New York, situato nell’esclusiva zona dell’Upper West Side sull’isola di Manhattan.
Costruita nel 1997 su iniziativa della Trump Organization, ovvero la grande azienda dell’attuale presidente eletto degli Stati Uniti Donad Trump, come molti edifici voluti dal magnate newyorchese essa porta il suo nome, che è anche scritto sulla sua facciata in lettere cubitali, nonostante da diversi anni non sia più lui il proprietario.
Dopo la costruzione del complesso, molte cose sono cambiate per Donald Trump, che da grande imprenditore è diventato un politico che ha spesso conquistato l’attenzione dei media per frasi controverse tacciate di razzismo, e l’8 novembre 2016 è stato eletto presidente degli Stati Uniti.
In una zona come Manhattan, dove l’87 per cento dei voti sono andati alla sfidante di Trump, Hillary Clinton, non tutti, neanche tra i residenti del Trump Place, hanno apprezzato la vittoria del candidato repubblicano. Per questa ragione è stata lanciata, tra gli abitanti del complesso immobiliare, una petizione per cambiarne il nome.
Equity Residential Brand, che attualmente possiede il complesso, ha dichiarato in un primo momento che il suo accordo con Donald Trump prevede che i palazzi mantengano quel nome. Tuttavia, sciogliere questo accordo è uno dei punti chiesti dai residenti nella petizione.
Questo, si legge tra le richieste, perché Trump, con le sue frasi sulle donne e gli immigrati, rischierebbe di far collegare a questi valori le persone che vi abitano.
“Se qualcuno mi chiede dove abito, dico 180 Riverside Boulevard: mi vergogno di dire alle persone come si chiama il luogo dove abito”, dichiara una residente a Bloomberg. Riverside Boulevard è infatti uno degli indirizzi di riferimento della Trump Place.
Raggiunti i 600 firmatari della petizione e superate le elezioni, una portavoce dell’attuale proprietà ha reso noto il 15 novembre che Equity Residential è intenzionata a dare un’identità più neutrale al complesso residenziale.