Leonardo Di Caprio e il direttore della sua fondazione, che si occupa di difesa dell’ambiente, hanno incontrato mercoledì 7 dicembre il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump per discutere su “come mettere in moto la ripresa economica Usa con investimenti e infrastrutture sostenibili nella costruzione e gestione dell’energia rinnovabile e pulita”.
Di Caprio aveva già incontrato nei giorni precedenti la figlia di Trump Invanka, per regalarle una copia del suo ultimo documentario Before the Flood, dedicato ai rischi derivanti dal cambiamento climatico.
In risposta, Trump ha confermato nelle ore successive la nomina a capo dell’Environmental Protection Agency (Epa), l’agenzia che si occupa della protezione ambientale e della salute dei cittadini degli Stati Uniti di Scott Pruitt, cioè l’architetto della battaglia legale contro le politiche ecologiste volute da Barack Obama.
Scott Pruitt, attuale segretario alla Giustizia dell’Oklahoma è un repubblicano noto negazionista del cambiamento climatico ed è accusato dai gruppi ambientalisti di essere una marionetta delle lobby del petrolio.
I primi commenti di Pruitt sono stati che gli americani “sono stanchi di vedere miliardi di dollari sottratti alla nostra economia a causa di inutili norme dell’Epa” e che guiderà l’agenzia “in modo che favorisca sia la responsabile protezione dell’ambiente che la libertà per le imprese americane”.
Nel corso della campagna elettorale Trump ha definito il cambiamento climatico una “bufala” inventata dalla Cina per ostacolare l’economica americana e ha annunciato l’intenzione di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul riscaldamento globale.