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    Musk dialoga con Trump su X ma la diretta ha problemi tecnici: bordate contro Harris e l’Ue. E il tycoon applaude i licenziamenti di Elon

    Credit: AGF

    Il candidato repubblicano: "Farò la più grande deportazione nella storia di questo Paese"

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 13 Ago. 2024 alle 10:53 Aggiornato il 13 Ago. 2024 alle 11:03

    Nella serata di ieri, lunedì 12 agosto, è andata in scena sul social X l’attesa intervista in diretta di Elon Musk a Donald Trump. Il colloquio – in modalità audio – è stato trasmesso in un “X Space” aperto dall’account del candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti.

    La diretta – durata più di 2 ore – è iniziata con circa 40 minuti di ritardo per problemi tecnici, un inconveniente che la Cnn definisce “l’ultimo passo falso della campagna di Trump, che cerca di riprendere slancio dopo che il Partito democratico si è coalizzato attorno alla vicepresidente Kamala Harris”.

    Musk, proprietario di X, ha motivato il ritardo con un attacco informatico di tipo DDoS (Distributed Denial-of-Service). Nel maggio 2023 c’erano stati problemi analoghi anche per l’X Space lanciato dall’allora candidato alle primarie repubblicane Ron De Santis: lo stesso Trump definì l’evento “un disastro”. E oggi la Cnn parla di “seconda battuta d’arresto” per Musk.

    Poche ore prima dell’evento, il Commissario dell’Unione europea per il digitale, Thierry Breton, in un post su X ha invitato Musk a rispettare le norme Ue contro l’incitamento all’odio. Un appello al quale il miliardario ha risposto con un meme che contiene la scritta “Fai un bel passo indietro e, letteralmente, fanculo la tua faccia!”.

    “L’Unione europea dovrebbe occuparsi dei fatti propri invece di cercare di intromettersi nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti”, ha affermato in una nota il portavoce della campagna di Trump, Steven Cheung.

    Il colloquio ha segnato il ritorno del tycoon su X dopo circa un anno di assenza: l’ultimo post risaliva al 25 agosto 2023, quando Trump aveva pubblicato la sua foto segnaletica scattata nel carcere di Atlanta dopo il suo arresto con l’accusa di aver tentato di sovvertire l’esito delle elezioni presidenziali in Georgia nel 2020 (il magnate era stato poi rilasciato su pagamento di una cauzione da 200mila dollari).

    Era stato lo stesso Musk, nel novembre 2022, poco dopo aver acquistato l’allora Twitter, a riammettere l’ex presidente sul social, dal quale Trump era stato bandito in seguito alla rivolta dei trumpiani a Capitol Hill.

    Il confronto era stato annunciato come una “intervista” ma – come prevedibile – si è rivelato semmai una chiacchierata tra due persone allineate sulle stesse posizioni. Un mese fa, subito dopo il tentato assassinio del candidato repubblicano, Musk ha dato pubblicamente il proprio endorsement a Trump e nei giorni successivi ha annunciato che finanzierà la sua campagna elettorale con 45 milioni di dollari al mese.

    “Penso che siamo a un bivio nel destino della civiltà e che dobbiamo prendere la strada giusta. E penso che tu sia la strada giusta”, ha affermato il fondatore di Tesla e Space X. Una carezza che Trump ha subito ricambiato: “Non tutte le approvazioni significano così tanto, ad essere onesti. La tua approvazione ha significato molto”, ha detto.

    Nel corso del colloquio, Musk ha suggerito al candidato repubblicano di formare una nuova Commissione presidenziale incentrata sull’efficienza del governo e di nominarlo. “Mi piacerebbe molto”, ha chiosato il tycoon.

    Trump si è anche congratulato con il collega imprenditore per la sua prontezza nel licenziare i lavoratori che chiedono condizioni migliori. “Sei il più grande tagliatore”, ha detto: “Fanno sciopero e tu dici: va bene, ve ne andate tutti”. Chiaro riferimento agli oltre 6mila licenziamenti disposti da Musk sul personale di Twitter.

    Dopo aver parlato dell’attentato contro il candidato repubblicano a Butler, i due hanno discusso di diversi temi, dalla politica energetica al cambiamento climatico, dalla minaccia di una guerra nucleare ai tagli da effettuare sulla spesa pubblica.

    Interpellato sull’immigrazione, Trump ha promesso la “più grande deportazione nella storia di questo Paese”. In politica estera, si è auto-elogiato per i rapporti tenuti durante la sua presidenza con Vladimir Putin e Kim Jong Un, leader rispettivamente di Russia e Corea del Nord.

    “Rischiamo la Terza guerra mondiale”, ha detto. E Musk si è detto concorde: “Penso che la gente sottovaluti il rischio”, ha detto.

    Con riferimento alla guerra in corso nel Medio Oriente, il tycoon ha osservato che gli ebrei che votano per i democratici dovrebbero farsi “esaminare la testa”.

    L’ex presidente ha anche accusato il Partito democratico di “colpo di stato” per aver sostituito all’ultimo il candidato in pectore Joe Biden con Kamala Harris. Della sua avversaria alle presidenziali di novembre, peraltro, Trump ha detto che è una “candidata di terzo grado” e una “incompetente”.

    Joseph Costello, portavoce della campagna di Harris, ha commentato il colloquio andato in scena su X definendo Trump e Musk due “ricchi egoisti”. “L’intera campagna di Trump -ha detto – è al servizio di persone come Elon Musk e lui stesso: ricchi egoisti che tradiranno la classe media e che non saranno in grado di trasmettere in streaming nel 2024”.

    Secondo il proprietario di X, la diretta con Trump ha registrato un miliardo di visualizzazioni. Musk si è anche detto pronto a replicare il format con Kamala Harris.

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