“Grande mossa, ho sempre saputo che era un uomo molto intelligente”, con queste parole in un tweet il presiedente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha lodato la scelta del presidente russo Vladimir Putin di non espellere i 35 diplomatici statunitensi come proposto dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov.
A causa della presunta intromissione della Russia nelle elezioni presidenziali statunitensi dello scorso 8 novembre, il 29 dicembre il presidente uscente Barack Obama aveva deciso di espellere dagli Stati Uniti 35 alti ufficiali russi legati ai servizi segreti.
Di tutta risposta il ministero degli Esteri russo aveva inviato a Putin una lista di 35 diplomatici degli Stati Uniti da dichiarare persona non grata. Venerdì 30 dicembre però il capo del Cremlino ha fatto sapere di voler declinare la proposta, dicendo che “la Russia non si abbasserà all’irresponsabile livello degli Usa” e che preferisce aspettare di vedere come evolveranno le relazioni tra i due paesi dopo l’investitura ufficiale di Trump, programmata per gennaio 2017.
Sin dalla campagna elettorale, il repubblicano Donald Trump si è schierato in modo favorevole rispetto alla Russia e al presidente Putin, e ha nominato come segretario di Stato Rex Tillerson, amministratore delegato di ExxonMobil e molto vicino al Cremlino.
La reazione alla presunta influenza russa alle elezioni statunitensi contro la candidata democratica Hillary Clinton non è l’unico terreno di scontro tra l’amministrazione uscente di Barack Obama e quella di Trump. Il voto di astinenza Usa alla risoluzione contro gli insediamenti dei coloni israeliani nei territori occupati in Cisgiordania rappresenta un’altra vicenda in cui il presidente entrante ha preso esplicitamente le distanze dall’operato di Obama.
Great move on delay (by V. Putin) – I always knew he was very smart!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 30 dicembre 2016
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