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    Trump licenzia il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton via Twitter

    Di Madi Ferrucci
    Pubblicato il 10 Set. 2019 alle 19:01 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:49

    Trump licenzia il falco John Bolton via Twitter

    Trump licenzia il consigliere per la Sicurezza nazionale John Bolton via Twitter. Il 10 settembre il presidente degli Stati Uniti sul suo profilo social ha spiegato di trovarsi in estremo disaccordo con molti dei “consigli” di Bolton: “Ho informato John Bolton la notte scorsa che i suoi servizi non sono più richiesti alla Casa Bianca. Mi sono trovato in forte disaccordo con molti dei suoi suggerimenti e quindi gli ho chiesto di presentare le dimissioni, che mi sono state consegnate questa mattina. Ringrazio molto John per il suo servizio e nominerò un nuovo consigliere la prossima settimana”, ha scritto.

     

    John Bolton dal canto suo ha risposto via Twitter alle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti offrendo la sua versione: “Ho rassegnato le mie dimissioni ieri notte e il presidente Trump mi ha risposto: Parliamone domani mattina”. L’ormai ex consigliere nega quindi di essere stato licenziato e afferma di aver deciso di sua volontà di andarsene dalla Casa Bianca.

    Bolton di recente aveva sostituto Michael Flynn, coinvolto nel Russiagate. Nell’ultimo periodo i suoi dissidi con il segretario di Stato Mike Pompeo si erano intensificati. John Bolton è da sempre considerato un sostenitore della linea interventista degli Stati Uniti. Ha lavorato con Ronald Reagan, è stato ambasciatore delle Nazioni Unite sotto George W. Bush ed ha pubblicamente sostenuto l’intervento degli Stati Uniti in Iraq.

    Rispondendo a un messaggio del New York Times,che ha chiesto spiegazioni sulla dinamica del licenziamento, Bolton ha confermato che è stata una sua iniziativa: “Ho dato le mie dimissioni ieri sera senza che mi venisse chiesto nulla, ci ho dormito sopra e gliele ho consegnate questa mattina”.

    I contrasti maggiori tra Trump e Bolton hanno riguardato alcune importanti questioni di politica estera: in particolare Iran e Corea del Nord. Bolton avrebbe desiderato un’azione diretta contro questi paesi e non ha apprezzato che a giugno Donald Trump abbia incontrato il leader nordcoreano Kim Jong-un. Anche riguardo all’Iran Bolton era contrario al rifiuto di Trump ad effettuare un intervento aereo armato.

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