Trump parla dopo l’attacco dell’Iran contro due basi Usa in Iraq
Il presidente Usa Donald Trump ha parlato alla Nazione dopo l’attacco missilistico dell’Iran contro due basi statunitensi in Iraq avvenuto all’1.20 di notte (ora locale, circa mezzanotte in Italia), la stessa ora in cui è stato ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani (qui il suo profilo) a Baghdad venerdì scorso, 3 gennaio.
“Finché sarò presidente l’Iran non avrà mai l’arma nucleare”, ha detto Trump iniziando il suo discorso alla Casa Bianca. Dietro di lui tutto lo stato maggiore della sua amministrazione, dal vicepresidente Mike Pence, al segretario di stato Mike Pompeo al capo del Pentagono Mark Esper.
“Non c’è stata nessuna vittima e nessun ferito tra gli americani. I danni alle strutture sono stati minimi”, ha detto Trump riferendosi all’attacco di questa notte contro le basi Usa in Iraq. “La scorsa settimana abbiamo preso un’azione decisiva per eliminare uno dei più grandi terroristi del mondo, che continuava a minacciare vite americane”, ha aggiunto.
“Qassam Soleimani ha ucciso centinaia di americani”, accusa il presidente Usa. “Negli ultimi giorni stava orchestrando nuovi attacchi contro gli americani ma lo abbiamo fermato. Le sue mani erano macchiate di sangue dei soldati americani e iracheni, avrebbe dovuto essere eliminato tempo fa”.
Trump ha annunciato inoltre l’imposizione di nuove importanti sanzioni punitive contro l’Iran.
Nel suo discorso alla nazione dopo gli attacchi missilistici iraniani Donald Trump ha sollecitato l’Europa, la Cina, la Russia ed altri paesi ad uscire dall’accordo sul nucleare iraniano. “Dobbiamo lavorare insieme per arrivare a un nuovo accordo con l’Iran che renda il mondo più pacifico”, ha detto il tycoon riferendosi all’accordo da cui l’Iran si è tirato indietro. “Dobbiamo raggiungere un accordo che permetta all’Iran di crescere e prosperare”.
“Oggi chiederò alla Nato di impegnarsi di più nel processo in Medio Oriente”, ha aggiunto. “Tutte le opzioni restano sul tavolo per contrastare la minaccia dell’Iran”, ha chiarito Trump. “Deve abbandonare le sue ambizioni nucleari e finire di sostenere il terrorismo”.
“Gli Usa sono pronti ad abbracciare la pace” con l’Iran, ha concluso rivolgendosi “al popolo e ai leader iraniani”.
Secondo fonti iraniane i morti dell’attacco sono 80 e i feriti 200, ma Trump ha escluso vittime americane.
Teheran ha lanciato diversi missili balistici dal territorio iraniano contro due strutture irachene ad Ayn al-asad e a Erbil che ospitano il personale della coalizione guidata dagli Stati Uniti.
L’Iran, con l’attacco di stanotte, ha avviato l’operazione “Soleimani Martire”. La Casa Bianca in risposta ha immediatamente convocato il Consiglio di Sicurezza nazionale con il segretario di Stato Mike Pompeo e il capo del Pentagono Mark Esper.
Nella notte, prima della dichiarazione ufficiale alla Nazione, Trump aveva twittato: “Va tutto bene! Missili lanciati dall’Iran a due basi militari Usa in Iraq. Stiamo facendo una ricognizione dei danni e delle vittime in queste ore. Finora va bene! Abbiamo le truppe più forti e meglio equipaggiate al mondo! Rilascerò una dichiarazione in mattinata”.
Il primo tweet di Trump dopo l’attacco iraniano è apparso “anticlimax” rispetto all’escalation che si fa sempre più drammatica tra i due Paesi. Gli attacchi tra Iran e Usa finora sono avvenuti nel “campo neutrale” iracheno ma non è detto che ci possa essere un’invasione di campo diretta in successive azioni.
Teheran ha già minacciato, in caso di contrattacco statunitense, di attaccare Israele e gli stessi Usa e avverte Trump di ritirare le truppe dalla Regione.