Si aggiunge un nuovo fronte caldo nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione europea. Il presidente americano Donald Trump minaccia di imporre dazi del 200% su vino, champagne e altre bevande alcoliche importate dall’Ue come forma di rappresaglia per la tariffa del 50% imposta da Bruxelles sul whiskey Made in Usa.
“Se questa tariffa non verrà rimossa immediatamente, gli Stati Uniti imporranno a breve una tariffa del 200% su tutti i vini, champagne e prodotti alcolici provenienti dalla Francia e da altri Paesi rappresentati dall’Ue”, scrive il presidente sul social di sua proprietà Truth, in un post in cui definisce l’Ue “una delle autorità fiscali e tariffarie più ostili e abusive al mondo, creata con il solo scopo di trarre vantaggio dagli Stati Uniti”.
Oltre alla Francia, sarebbero Italia e Spagna i Paesi più colpiti dal dazio sugli alcolici. Dopo l’uscita di Trump, le maggiori aziende europee del settore hanno registrato forti ribassi in borsa: a Parigi i titolo di Pernod Ricard e Rémy Cointreau sono crollati quasi il 4%, mentre il gigante del lusso Lvmh, proprietario degli champagne Moët & Chandon e Veuve Clicquot, è scivolato dell’1,4%.
Il ministro francese del Commercio estero Laurent Saint-Martin avverte: “La Francia resta determinata a rispondere, con la Commissione europea e i nostri partner. Non cederemo alle minacce e proteggeremo sempre le nostre filiere”.
Secondo lo spagnolo Ignacio Sánchez-Recarte, segretario generale del Comitato europeo delle aziende vinicole, il nuovo dazio di Trump “di fatto chiuderebbe il mercato statunitense per i produttori di vino dell’Ue. Per qualsiasi produttore di vino in Europa, gli Stati Uniti sono il mercato più grande. E non c’è alternativa” in termini di dimensioni, né di livelli di reddito.
La mossa di Trump arriva all’indomani dell’annuncio da parte della Commissione europea di dazi su merci statunitensi per un valore fino a 26 miliardi di euro: una contromisura decisa in risposta alle tariffe del 25% imposte dal presidente degli Stati Uniti a partire da ieri su tutte le importazioni di acciaio e alluminio negli Usa.
“Siamo profondamente dispiaciuti per questa misura”, ha commentato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. “Le tariffe sono tasse, sono dannose per le aziende e peggio per i consumatori. Stanno sconvolgendo le catene di fornitura. Portano incertezza per l’economia”.
I dazi europei sui prodotti americani dovrebbero entrare un vigore in due fasi successive: il primo aprile toccherà alle moto Harley-Davidson, ai jeans e al whiskey; a metà di aprile sarà invece la volta di prodotti industriali, agricoli e di allevamento (ma queste seconde misure dovranno essere approvate dagli Stati membri).
Le misure potrebbero essere cancellate qualora nel frattempo Ue e Stati Uniti trovino un accordo per sospenderle o cancellarle. Ipotesi tutt’altro che remota. Proprio ieri Trump ha ritirato l’ordine – dato appena 24 ore prima – di innalzare dal 25 al 50% dei dazi su alluminio e acciaio provenienti dal Canada nell’ambito di una guerra commerciale con la Provincia dell’Ontario.
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