Cala il consenso per Trump: bocciato dal 60 per cento degli americani
Cala il consenso per il presidente degli Stati Uniti Donald Trump: sei americani su dieci non vogliono la sua rielezione alla Casa Bianca nelle presidenziali del 2020. Il dato emerge da un sondaggio condotto dalla società di ricerca Ssrs per la Cnn, uscito dopo che Trump via Twitter aveva dato la notizia del licenziamento del consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, che a sua volta aveva risposto sempre via social dicendo che si trattasse di dimissioni.
I sondaggi per le presidenziali Usa 2020
Secondo il sondaggio della Cnn il 60 per cento degli americani sostiene che il tycoon non merita di essere rieletto mentre la sua popolarità rimane invariata: il 39 per cento dei cittadini americani approva il suo operato mentre il 55 per cento non giudica positivamente il suo mandato alla Casa Bianca.
Il sondaggio si è soffermato anche sull’operato di Trump dal suo insediamento alla Casa Bianca nel gennaio 2017 ad oggi: il 45 per cento degli americani (quasi uno su due) pensa che Trump abbia cambiato il Paese in peggio (+8 per cento rispetto all’inizio del 2019), mentre il 33 per cento sostiene che il Presidente abbia migliorato le condizioni degli Stati Uniti.
L’elettorato americano, secondo la rilevazione, è sempre più polarizzato: l’operato del tycoon soddisfa il 73 per cento degli elettori repubblicani (era il 71 per cento a febbraio) mentre sette democratici su dieci (69 per cento) ritengono dannose le politiche del Presidente americano.
Cala il consenso, Trump risponde ai sondaggi
Nella notte intanto il presidente americano Donald Trump ha ripetutamente twittato per complimentarsi con due repubblicani, Greg Murphy e Dan Bishop, rispettivamente vincitori nei distretti di North Carolina 03 e North Carolina 09.
“Una grande notte per il partito repubblicano, complimenti a tutti” ha scritto in maiuscolo Trump su Twitter, per poi attaccare i sondaggi della Cnn e della MSNBC: “Le fake news non vincono mai!” e concludendo la notte social con “due grandi vittorie questa sera”.
Il nodo Bolton
Gli ultimi avvenimenti hanno sicuramente influito sui dati demoscopici e sul consenso. Uno dei nodi principali è il licenziamento del consigliere per la sicurezza nazionale. Bolton, 70 anni, ex ambasciatore Onu, rivestiva un ruolo fondamentale per gli Stati Uniti. Trump durante la sua presidenza ha cambiato tre volte questa figura: Bolt aveva sostituito il 9 aprile del 2018 H.R. McMaster che a sua volta aveva preso il posto di Michael Flynn.
Le fratture e le incomprensioni tra Trump e Bolton hanno riguardato sopratutto Corea del Nord, Venezuela, Afghanistan e da ultimo Iran. Così Trump ha deciso di farlo fuori perché non andavano più d’accordo su questi temi caldi di politica estera.
“Questo probabilmente segnala che Trump è alla disperata ricerca di una serie di accordi, per quanto estetici, prima delle elezioni del 2020 in Afghanistan, Iran e Corea del Nord e vede Bolton come un ostacolo”, ha affermato Colin Kahl, ex assistente dell’amministrazione Obama affiliato con il gruppo di difesa della politica estera per l’America.
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