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    Attentato a Trump, l’indiscrezione della Cnn: “I servizi segreti avevano ricevuto una soffiata su un complotto iraniano per uccidere l’ex presidente”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 17 Lug. 2024 alle 09:40

    Attentato a Trump, Cnn: “Complotto dell’Iran per uccidere l’ex presidente”

    Alcune settimane fa, una fonte affidabile ha informato i servizi segreti americani di un complotto iraniano per assassinare Donald Trump. Prendendo la soffiata molto seriamente, i servizi segreti hanno avvertito i responsabili della campagna dell’ex presidente ben prima dell’attacco di sabato scorso e hanno rafforzato i dispositivi di sicurezza per il tycoon.

    La rivelazione, diffusa dalla CNN, aumenta lo sgomento per le gravi falle nella sicurezza evidenziate a Butler, in Pennsylvania, dove Thomas Matthew Crooks è riuscito a sparare contro il leader repubblicano da un tetto a soli 130 metri dal palco, nonostante i suoi movimenti sospetti fossero stati notati già 30 minuti prima.

    Secondo la CBS, un agente sarebbe stato minacciato da Crooks con l’arma, ma non avrebbe reagito.

    Il giovane, ancora sotto indagine, sembrerebbe estraneo al complotto, almeno per quanto emerso finora. Adrienne Watson, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, ha dichiarato: “Gli apparecchi elettronici dell’attentatore sono in mano agli inquirenti, ma non è ancora emerso nulla di significativo. Al momento, non sono stati identificati legami tra lui e altri possibili co-cospiratori, stranieri o americani”.

    L’agenzia governativa aveva ripetutamente sconsigliato agli organizzatori dei comizi di Trump di tenere manifestazioni affollate e all’aperto. Interrogati dalla CNN, i membri della campagna di Trump hanno risposto con un “No comment”: “Rivolgete le vostre domande al Secret Service”.

    Non è la prima volta che Teheran minaccia alti funzionari americani: dopo l’uccisione del generale Qassem Soleimani, capo delle guardie rivoluzionarie, nel 2020, il Dipartimento di Giustizia sventò un complotto per uccidere John Bolton, consigliere per la Sicurezza nazionale, e l’ex segretario di Stato Mike Pompeo.

    Entrambi rimangono sotto scorta. Il timore che Trump sia nel mirino non è nuovo, ma recenti minacce coincidono con messaggi ostili postati online da account iraniani e rilanciati dai media di Stato.

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