La difesa del Muslim Ban, l’impegno a non retrocedere di un passo sulla stretta all’immigrazione, l’annuncio di una nuova legge sanitaria che cancellerà l’Obamacare, e poi l’ennesimo, durissimo attacco ai media, colpevoli, a suo dire, di diffondere notizie false sulla nuova amministrazione statunitense. In un comizio davanti ai suoi sostenitori, tenutosi il 19 febbraio a Melbourne (Florida) per illustrare il futuro programma della Casa Bianca, Donald Trump ha rilanciato le promesse fatte in campagna elettorale annunciandone di nuove.
Al centro del programma, la nuova legge che limiterà gli ingressi dei migranti dopo la bocciatura del Muslim Ban da parte della Corte d’appello di San Francisco (aspramente criticata dal presidente statunitense). ”Non molleremo, a giorni arriverà una nuova misura”, ha annunciato Trump, ancora una volta giustificando la “necessità” di un bando anti-immigrazione in nome della sicurezza interna.
”Vogliamo che entri nel nostro paese solo chi ama e rispetta i nostri valori”, ha sottolineato l’ex tyacoon dall’hangar dell’aeroporto internazionale di Orlando-Melbourne, sottolineando che il bando-bis allo studio sarà più preciso e conciso, per evitare nuovi intoppi e problemi giudiziari.
E sui siriani che chiedono asilo politico il presidente americano si è spinto oltre, affermando di voler costruire delle “safe zone” in Siria per ospitare la popolazione “fino a quando il conflitto nelle loro città non sarà risolto”. Nei piani di Trump le zone di sicurezza “saranno realizzate dai ricchi paesi del Golfo, ed eviteranno l’ingresso negli Usa di decine di migliaia di persone delle quali non conosciamo niente”.
Poi l’annuncio di nuova legge sanitaria, pronta entro un paio di settimane, che rimpiazzi l’Obamacare firmata nel 2010 da Barack Obama. “Presenteremo un grande piano che andrà a rimpiazzare il disastro conosciuto come Obamacare”, ha detto il presidente, assicurando che “il piano sarà migliore e costerà di meno”.
Infine, l’ennesimo attacco ai media, definiti da Trump “una grossa parte del problema”, il frutto di “sistema corrotto”. Il comizio a Melbourne arriva nel terzo fine settimana consecutivo di Trump a Mar-A-Lago, la cosiddetta “Casa Bianca d’inverno”.
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