I politici belgi hanno trovato l’accordo per acconsentire alla ratifica del Ceta, il trattato di libero scambio tra Unione europea e Canada.
A comunicare la notizia è stato lo stesso primo ministro del Belgio Charles Michel. Il governo della regione belga della Vallonia, che nei giorni precedenti aveva bloccato le trattative, ha acconsentito a dare il via libera.
La cerimonia per la firma del trattato si sarebbe dovuta svolgere giovedì 27 ottobre, ma era stata cancellata all’ultimo momento proprio a causa della strenua opposizione della Vallonia.
Infatti, l’accordo commerciale deve essere approvato da tutti i paesi membri dell’Unione europea, ma il Belgio non poteva dare il via libera finché anche il parlamento regionale della Vallonia non avesse acconsentito.
Sembrano confermate le opinioni di chi sosteneva che l’opposizione della piccola regione con 3,5 milioni di abitanti a guida socialista fosse motivata da ragioni politiche contro la capitale, guidata da un governo di centrodestra.
Il testo è stato revisionato per venire incontro alle richieste della Vallonia. Il presidente della regione Paul Magnette si era opposto in particolare alla norma che prevede la creazione di un tribunale di arbitrato extragiudiziale, che secondo la sua opinione avrebbe favorito le multinazionali.
Il testo modificato nelle prossime ore sarà esaminato dai rappresentanti delle altre nazioni europee e, se nessuno si opporrà, l’accordo potrà essere firmato.
Dal Canada, dopo l’irritazione per il ritardo, non è arrivato ancora nessun annuncio ufficiale e il riserbo è ancora d’obbligo.
Il Canada è il dodicesimo partner commerciale dell’Unione europea. Il Ceta, se approvato, abolirebbe il 98 per cento delle tariffe commerciali tra i due partner.
Secondo la Commissione europea, con l’abolizione dei dazi gli esportatori Ue risparmierebbero circa 500 milioni di euro l’anno, e gli scambi commerciali tra l’Unione e il Canada aumenterebbero del 20 per cento.
—LEGGI ANCHE: COS’È IL CETA E PERCHÉ LA VALLONIA VUOLE BLOCCARLO
Leggi l'articolo originale su TPI.it