La scatola nera dell’aereo russo precipitato nel Mar Nero il giorno di Natale è stata ritrovata, insieme ai cadaveri di alcune delle vittime martedì 27 dicembre dai sommozzatori che lavorano al recupero del relitto del Tupolev Tu-154. Lo riferisce l’agenzia Tass, ripresa dagli altri media russi.
“Durante le ricerche sotto la cabina di pilotaggio, è stata trovata una delle tre scatole nere”, ha detto una fonte alla Tass, aggiungendo che “altre due scatole nere si trovano in coda all’aereo e devono ancora essere individuate”.
Il registratore è stato recuperato e inviato a Mosca per essere analizzato.
Almeno tre i corpi ritrovati stamattina, che si aggiungono ai 12 già riportati in superficie, tra cui quello del comandante. A bordo dell’aereo militare si trovavano otto membri dell’equipaggio, otto soldati, due funzionari pubblici, 64 membri del coro militare Alexandrov e nove giornalisti.
Il volo era diretto a Latakia, città costiera siriana, ed era partito da Mosca, ma aveva fatto scalo all’aeroporto Adler di Sochi per fare rifornimento. Il coro Alexandrov si sarebbe dovuto esibire per le truppe russe di stanza in Siria in occasione dei festeggiamenti di capodanno.
Il ritrovamento della scatola nera sarà utile per capire le cause della tragedia. Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato la creazione di una commissione d’inchiesta per chiarire le circostanze e le ragioni dell’incidente aereo.
Le registrazioni audio degli ultimi scambi tra i controllori di volo e l’equipaggio a bordo dell’aereo non rivelano alcun segno di problemi tecnici. Le voci restano calme fino a che il segnale si interrompe. A quel punto i controllori tentano invano di ristabilire il contatto. Secondo quanto riferito da fonti locali, le condizioni metereologiche erano favorevoli.
Sin dal 30 settembre 2015, le forze armate russe sono scese in campo al fianco del presidente siriano Bashar al-Assad contro i ribelli.