Tom Cruise non è una vittima della setta di Scientology, ma uno dei carnefici. Non solo è a conoscenza degli abusi e delle violenze che vengono perpetrati all’interno della comunità, in alcuni casi è stato lui stesso a eseguire le punizioni corporali.
A rivelarlo è la star Leah Remini, attrice americana di 48 anni fuoriuscita dalla setta nel 2013. Da allora Remini ha iniziato a raccontare cosa avviene nella comunità, per svelare i segreti di Scientology.
Divinità – “Ai membri della comunità viene raccontato che Tom Cruise sta salvando, da solo, il mondo intero: per questo è considerato un vero e proprio dio”, dice a The Daily Beast l’ex adepta.
E a una divinità è concesso, anzi richiesto, punire i suoi fedeli. “Credo le persone pensino che Cruise sia senza colpe, una vittima innocente della situazione. Ma non è così”.
Punizioni – L’attrice riconosce che la maggior parte degli adepti della setta è stato plagiato, subendo forti pressioni psicologiche che lo hanno condizionato. Remini stesso ha subito questo trattamento. Ma per Cruise non vale lo stesso discorso.
“Lui sa benissimo cosa succede dentro Scientology, conosce bene gli abusi che vengono fatti perché ne ha preso parte”, accusa l’attrice.
“Non è come gli altri. Cruise è il migliore amico di David Miscavige – il leader della setta ha fatto da padrino al matrimonio tra l’attore e Katie Holmes nel 2006 – per cui non rischia di essere punito se sbaglia. Di più: mi è stato detto che quando c’è stato da punire fisicamente un membro di alto rango, è stato l’attore personalmente a eseguirla”.
Peccati – Puniti per cosa? Uno dei mantra della setta è: “non oltrepassare le linee nemiche”, che in pratica vuol dire di non entrare in contatto con nulla che possa in qualche modo essere discordante dai valori della setta o anche solo vagamente critico.
“La possibilità di sbagliare è ovunque: libri, riviste, serie tv, film. Non bisogna leggere, né guardare” altrimenti si rischia la punizione.
Quando Cruise va in giro, prima di lui si mette in moto la macchina di Scientology che cancella qualsiasi cosa che per la setta è controversa. “Sono arrivati al punto di rimuovere, ovunque vada, tutte le riviste che hanno articoli critici nei confronti di Scientology”, conclude Remini.
Leggi l'articolo originale su TPI.it