Almeno quattro persone sono morte nelle Filippine a causa del tifone Haima, che ha colpito la parte nord del paese mercoledì 19 ottobre. La tempesta, con venti fino a 225 km/h, si è abbattuta in particolare sulla provincia di Cagayan, nell’isola di Luzon, la più grande del paese.
Con l’avvicinarsi del tifone, circa 100mila persone sono state evacuate dalle zone a rischio. Il passaggio della tempesta nella notte ha causato moltissimi danni, con case andate distrutte e linee elettriche interrotte.
Le autorità hanno riferito che due delle vittime sono state sepolte da una frana, mentre altre due persone sono morte in una baraccopoli in una regione montuosa.
Gli esperti temono che Haima possa avere un effetto devastante simile a quello del tremendo tifone Haiyan, che colpì il paese nel 2013 provocando la morte di oltre 7.350 persone. In media, le Filippine sono colpite da circa 20 tifoni l’anno, molti dei quali si rivelano mortali.
Il presidente Rodrigo Duterte, attualmente in visita di stato a Pechino, ha riferito che il paese è preparato ad affrontare la catastrofe.
Gravi danni sono stati riportati anche nelle piantagioni di riso e di mais, come hanno raccontato gli abitanti della città di Ilagan all’agenzia Afp.
“Molte case sono state distrutte. Ho visto una scuola schiacciata sotto un grande albero. Era come se la nostra casa fosse stata strappata dalle fondamenta”, ha detto una donna del luogo. Lungo la costa ci si aspettano mareggiate alte fino a 5 metri.
Haima è il secondo tifone a colpire le Filippine in una settimana, dopo Sarika, che si è abbattuto sul paese domenica scorsa. La tempesta si sta ora spostando nel mar Cinese meridionale verso Hong Kong e la Cina meridionale.