Dopo nove giorni di silenzio e ricerche disperate, lunedì 2 luglio, i soccorritori sono riusciti a raggiungere i 12 bambini intrappolati in una grotta della Thailandia durante una gita.
La squadra si era addentrata nella grotta di Tham Luang, nella provincia del Chiang Rai, vicino al confine con la Birmania e il Laos, sabato 23 giugno 2018, dopo l’allenamento.
Ogni contatto era stato perso e ormai le speranze di trovare il gruppo sano e salvo erano ridotte al minimo.
Tutti e 12 i ragazzi e l’allenatore sono stati trovati vivi, ma potrebbero volerci addirittura mesi prima che le alluvioni cessino e i soccorritori riescano a farli uscire.
Un video girato dalla Marina thailandese e diffuso dal quotidiano britannico The Guardian riprende l’esatto momento del ritrovamento.
I bambini – tra gli 11 e i 16 anni – appaiono denutriti ma sono sorprendentemente tutti vivi e in buone condizioni.
Chiedono che giorno sia: il buio e l’assenza di qualsiasi collegamento con l’esterno li ha infatti completamente disorientati. Sono però in grado di camminare. I due soccorritori giunti in avanscoperta, li rassicurano: “Verranno in tanti a salvarvi”.
Un bambino dice: “Siamo affamati. Andiamo fuori?” L’operatore subacqueo risponde: “Lo so, ho capito. No, non oggi. Però molte, molte persone stanno arrivando. Siamo i primi”. E aggiunge: “Sei qui da 10 giorni, sei molto forte”.
Portare i ragazzi intrappolati in salvo è un compito estremamente pericoloso date le condizioni della grotta. Il complesso di grotte Tham Luang a Chiang Rai, nel nord della Thailandia, si allaga regolarmente durante la stagione delle piogge, che dura fino a settembre o ottobre.
Sono stati fatti dei tentativi per abbassare artificialmente i livelli dell’acqua, ma senza successo. Se l’unica soluzione dovesse essere attendere che l’acqua si abbassi in maniera naturale, ciò significherebbe che i ragazzi dovranno rimanere nella grotta per mesi e ed essere continuamente riforniti di cibo e medicinali.
Medici appositamente addestrati andranno a effettuare controlli nei prossimi giorni per stabilire le loro condizioni e curare eventuali lesioni.
Altre squadre stanno ancora esplorando il fianco della montagna nella speranza di trovare un altro modo per raggiungere la grotta.
Leggi l'articolo originale su TPI.it