In Indonesia, le donne che aspirano a diventare reclute del corpo di polizia nazionale vengono sottoposte a un esame di verginità.
Il controllo viene citato pubblicamente nella lista dei requisiti per chi vuole entrare a far parte delle forze dell’ordine e rientra nelle linee guida per l’igiene emanate dal capo della polizia indonesiana, che obbligano le donne a sottoporsi a esami “ostetrici e ginecologici”.
Lo ha reso noto Human Rights Watch attraverso una dichiarazione pubblicata oggi. La nota Ong, che si occupa dei diritti umani in campo internazionale, ha criticato duramente la pratica, definendola “degradante e discriminatoria”.
Human Rights Watch ha intervistato alcune donne indonesiane provenienti da sei città diverse del Paese, che oggi fanno parte del corpo di polizia o che hanno semplicimente fatto domanda per essere ammesse come reclute. Due di loro sono state sottoposte a un test della verginità nel 2014.
Ronny Sompie, portavoce della polizia indonesiana, ha dichiarato che le donne vengono sottoposte a questo tipo di esami per stabilire se siano affette da malattie sessualmente trasmittibili. “La procedura viene svolta in maniera del tutto professionale e non arreca danni alle reclute”, ha detto Sompie.
Secondo quanto riferito dalle donne intervistate, il fatto che i medici constatassero che la donna aveva già avuto rapporti sessuali non significava necessariamente che dovesse essere espulsa dalla polizia. Tuttavia, ogni donna intervistata ha descritto la pratica come “dolorosa e traumatica”.
“Entrare nella stanza dove sono stata esaminata è stato davvero stressante”, ha riferito una delle donne intervistate. “Ho avuto paura che dopo il test non sarei stata più considerata vergine. Hanno inserito due dita nella mia vagina, è stato molto doloroso. Una mia amica è addirittura svenuta”.
Sebbene il cosiddetto two-finger test, che viene utilizzato per controllare l’eventuale rottura dell’imene e l’elasticità delle pareti vaginali, sia stato formalmente abolito dalla polizia indonesiana nel 2010, la pratica non è mai stata interrotta del tutto e le donne nel Paese continuano ad essere sottoposte a esami di questo tipo.
“I test della verginità sono una forma di violenza di genere. Non sono una misura dell’elegibilità di una donna a far parte del corpo di polizia” ha detto Nisha Varia, direttrice della sezione per i diritti delle donne di Human Rights Watch. “Queste pratiche nocive non solo escludono donne competenti dalla polizia, ma deprivano gli indonesiani di una forza dell’ordine composta dagli agenti che sono effettivamente più qualificati”.
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