Il terzo e ultimo dibattito presidenziale in vista delle elezioni dell’8 novembre si è svolto questa notte a Las Vegas. I due candidati, la democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump hanno affrontato alcuni dei temi che già in passato erano stati oggetto della controversa campagna elettorale. Tra questi il rapporto degli Stati Uniti con la Russia, l’aborto e i diritti della comunità Lgbt.
Ma a catturare l’attenzione dei media e del pubblico americano sono state soprattutto le dichiarazioni di Trump sulle votazioni del mese prossimo. Rispondendo a una domanda del moderatore Chris Wallace, che gli ha chiesto se accoglierà l’esito del voto di novembre a prescindere da chi sarà il vincitore, il candidato repubblicano ha dichiarato di non saperlo. “Ve lo dirò in quel momento”, ha detto
Nei giorni scorsi il tycoon americano ha detto che le votazioni saranno “truccate” in favore dei democratici. In risposta a questa affermazione il presidente statunitense Barack Obama ha dichiarato di non aver mai visto alcun candidato presidenziale cercare di screditare le elezioni prima del voto, esortando Trump a “smettere di lamentarsi”.
I toni del confronto sono rimasti aspri, come nel resto della campagna elettorale e i candidati hanno rifiutato ancora una volta di stringersi le mani prima e dopo il dibattito.
Trump ha insultato la Clinton dandole della bugiarda e definendola una “donna odiosa”, espressione che poi è stata ripresa dalle sostenitrici della candidata democratica sui social network. Hillary Clinton ha invece accusato il tycoon americano di essere “il pupazzo” di Putin.
Il candidato repubblicano ha dichiarato la sua volontà di nominare come giudice della Corte Suprema un conservatore che ribalterebbe la sentenza chiave che ha reso l’aborto legale negli Stati Uniti e che proteggerebbe il diritto a possedere armi. Ha anche espresso il suo impegno nel deportare gli immigrati senza permesso di soggiorno e proteggere i confini degli Stati Uniti.
La Clinton si è invece schierata apertamente in favore della comunità Lgbt e in difesa del diritto all’aborto. “Il governo non ha alcun ruolo nelle decisioni che le donne prendono”, ha detto. Ha dichiarato inoltre che – se eletta – si concentrerà sul sostegno alla classe media e sulla parità di retribuzione per le donne.
Quello delle donne è ormai un tema ormai centrale della lotta politica per le presidenziali. Secondo i sondaggi, Donald Trump sta perdendo consensi dopo lo scandalo sulle molestie sessuali che hanno denunciato di aver subito alcune presunte vittime e dopo la diffusione di un video del 2005 in cui l’uomo si rivolgeva alle donne con termini espliciti se non addirittura volgari.