Sabato 16 aprile alle 8 del mattino (ora locale) un fortissimo terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito le coste dell’Ecuador provocando finora 350 morti e oltre 1.500 feriti, ma il numero delle vittime è destinato ad aumentare.
L’epicentro del terremoto è stato individuato a 170 chilometri da Quito, la capitale dell’Ecuador ed appena 27 chilometri da Muisne. A 300 chilometri di distanza, nella più grande città del paese, Guayaaquil, è crollato un ponte.
L’istituto di geofisica del paese in un bollettino ha descritto danni considerevoli nella zona dell’epicentro e nella città di Guayaquil, senza fornire ulteriori dettagli. Le immagini pubblicate sui social media hanno mostrato un ponte crollato e una torre di controllo devastata in un aeroporto nella città di Manta.
(La cartina mostra l’epicentro del fortissimo terremoto che ha colpito l’Ecuador)
Il presidente Rafael Correa ha dichiarato lo stato d’emergenza nazionale e ha esortato la nazione composta da 16 milioni di abitanti a mantenere la calma.
Su Twitter il premier ecuadoregno ha pubblicato le sue condoglianze rivolte a tutte le famiglie delle vittime.
Il governo ha poi esortato i residenti a lasciare le zone costiere per il timore di mareggiate in seguito al terremoto. L’allarme è scattato in tutte le città, anche a centinaia di chilometri di distanza dall’epicentro.
“Si tratta del terremoto più forte che ha colpito l’Ecuador dal 1979”, ha sottolineato il vice presidente Jorge Glas.
Alcuni testimoni hanno raccontato delle forti scosse avvertite. “Ero nella mia casa a guardare un film e tutto ha iniziato a tremare. Sono subito corsa in strada e ora non so cosa succederà”, ha raccontato una residente nella città di Quito.
“Ci sono villaggi totalmente devastati”, ha detto Gabriel AlcÃvar, sindaco della città di Pedernales della provincia duramente colpita di Manabi, in un’intervista radiofonica. “Quello che è successo qui a Pedernales è catastrofico.”
Il Centro Warning Pacific Tsunami ha diramato l’allarme per possibili tsunami sulle zone costiere dell’Ecuador, mentre i funzionari del governo hanno detto che tutte le strutture impiegate nella produzione di petrolio della nazione non sono stati colpiti dal sisma, ma che la principale raffineria nella città di Esmeraldas, che si trova vicino all’epicentro, era stata fermata per precauzione.
Anche il confinante Perù ha emesso un allarme tsunami per il nord del paese dopo il terremoto.
(Qui sotto un video mostra gli effetti devastanti del terremoto in Ecuador)