Prosegue la battaglia legale nella vicenda che riguarda lo stop alle cure per la piccola Indi Gregory.
L’appello sulla possibilità di trasferire la giurisdizione del caso al giudice italiano verrà discusso domani a partire dalle ore 12 ora inglese (le 13 in Italia) e di conseguenza il termine per il distacco dei supporti vitali è prorogato fino all’esito di tale udienza. Lo fanno sapere i legali della famiglia Gregory. La notizia arriva da Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, e dall’avvocato Simone Pillon, che stanno seguendo gli sviluppi del lato italiano della vicenda in contatto con i legali inglesi e la famiglia.
Questo, spiegano i legali, è stato possibile poiché è stata attivata la procedura dell’articolo 9, ovvero il giudice competente italiano si è messo in contatto con il giudice competente inglese e gli atti sono stati trasmessi alla Corte d’Appello. Inoltre, rendono ancora noto i legali, la Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’Italia ha scritto al Ministero della Giustizia britannico come previsto dall’art 32 sempre della Convenzione dell’Aia del 1996.
“Pensiamo che sia nel miglior interesse di Indi venire in Italia per ricevere le cure che potrebbero aiutarla a respirare, aprendo una valvola attraverso l’impianto di uno stent, per poi poterci concentrare sulla sua malattia mitocondriale che può essere trattata con queste terapie. Sappiamo che Indi è una combattente, lei vuole vivere, e non merita di morire. Grazie”. Lo ha affermato il padre della piccola Indi, Dean Gregory, in un video trasmesso da La7, ringraziando l’Italia per il suo impegno.