Giovedì 1 dicembre l’esercito ucraino ha iniziato un’esercitazione missilistica di due giorni nello spazio aereo sopra il Mar Nero, a ovest della penisola di Crimea, che è sotto il controllo russo dal 2014. La decisione ha causato la reazione della Russia, che ha definito i test militari una provocazione e ha minacciato di mobilitare la sua flotta per abbattere i missili ucraini.
L’Ucraina ha chiarito che l’esercitazione non riguarderà lo spazio aereo sopra la Crimea, ma una zona a trenta chilometri dal confine. Un funzionario militare, Volodymyr Kryzhanovsky, ha specificato in un’intervista televisiva che i test saranno condotti in conformità al diritto internazionale.
Negli scorsi giorni l’Ucraina aveva emanato un avviso, comunicando l’area dove si sarebbero svolte le esercitazioni. Ma il ministro della Difesa russo ha sostenuto che l’intervento “viola il confine marino della Federazione russa”, in una nota inviata all’ambasciata ucraina, secondo l’agenzia di stampa russa Interfax.
L’episodio rappresenta una nuova fonte di tensione tra Mosca e Kiev, dopo l’invasione russa della Crimea e il sostegno del Cremlino ai ribelli separatisti filo-russi nella parte orientale dell’Ucraina.