I Taliban hanno rivendicato la responsabilità per due esplosioni avvenute martedì 10 gennaio vicino gli uffici del parlamento di Kabul, la capitale dell’Afghanistan, in cui hanno perso la vita oltre 30 persone.
L’attacco ha colpito un autobus che trasportava personale dell’Nds, i servizi segreti afghani, e secondo i Taliban avrebbe ucciso e ferito complessivamente circa 70 persone. Secondo fonti ospedaliere, le vittime sarebbero oltre 30 e i feriti superano la ventina.
L’attacco, che segna la fine di un periodo di relativa calma a Kabul, è avvenuto in un’area affollata nell’orario di chiusura degli uffici, durante la quale la maggior parte degli impiegati è in strada per rientrare a casa.
Le autorità hanno comunicato che un attentatore suicida si è fatto saltare in aria, mentre nei minuti successivi, in un attacco coordinato, è stata fatta esplodere un’autobomba.
Poche ore prima un altro attentatore suicida aveva ucciso sette persone e ferite nove dopo essersi fatto saltare in aria in un ufficio utilizzato dal personale dell’Nds nella provincia meridionale di Helmand.
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