In Svizzera, nel cantone San Gallo, è stata approvata a gran maggioranza con un referendum la cosiddetta “legge anti burqa”. La norma impone il divieto di “dissimulare o nascondere il proprio viso” in luoghi pubblici, pena una multa.
Al referendum di domenica 23 settembre erano chiamati a votare i residenti del cantone San Gallo, nel nord-est del Paese e di lingua tedesca. Il 67 per cento degli elettori ha votato perché la legge, approvata dai deputati del cantone l’anno scorso, entrasse in vigore.
Il disegno di legge era stato votato dai partiti di destra e di centro, ma Verdi e Giovani socialisti avevano chiesto l’indizione di un referendum.
La norma prevede che “qualsiasi persona che si renda irriconoscibile coprendosi il volto in uno spazio pubblico, e quindi metta in pericolo la sicurezza pubblica, la pace sociale e religiosa, sarà multata”.
Prima del referendum anti burqa di domenica nel cantone San Gallo, una legge analoga era stata approvata nel 2016 nel canton Ticino, il primo in Svizzera a proibire il velo integrale nei luoghi pubblici sul modello francese.
Nel cantone Ticino Il provvedimento era stato approvato dalla camera bassa nel mese di settembre 2016. La camera alta del Parlamento svizzero aveva poi rigettato la proposta di vietare alle donne musulmane la possibilità di indossare il burqa e il niqab nei luoghi pubblici.
Il promotore della legge Walter Wobmann aveva giustificato l’iniziativa commentando che queste tipologie di velo islamico non appartengono alla Svizzera.
Gli oppositori del divieto ritengono che la legge sia inutile, dato che la minoranza islamica nel paese rappresenta solo il 5 per cento della popolazione e, tra questi, non tutti indossano il velo.
Nel 2017 invece il Parlamento svizzero si era opposto a un testo che imponeva il divieto del burqa in tutto il Paese. Il governo aveva rimandato la questione alle singole entità regionali.
Il Partito del popolo, una formazione della destra populista, ha raccolto le 100 mila firme necessarie per indire un referendum, che si terrà nel 2019.
Leggi l'articolo originale su TPI.it