Nella Svezia senza lockdown ora il tasso di mortalità è il più alto in Europa
A differenza di molti altri paesi, il governo svedese ha deciso di mantenere aperte le scuole, ad eccezione di quelle superiori. I suoi cittadini sono invitati, ma non obbligati, a evitare i viaggi non essenziali, a lavorare da casa e a non uscire se sono anziani o malati. Negozi, ristoranti e palestre sono rimasti aperti, con l’invito a rispettare le distanze. Sono vietati gli assembramenti, ma solo se con più di 50 persone. Si tratta di misure che possono apparire più blande rispetto a quelle imposte in altri Stati europei, ma che vengono rispettate dalla maggioranza degli svedesi, per la notevole fiducia che ripongono nelle autorità pubbliche del paese secondo i sondaggi.
Eppure, i nuovi dati raccolti dal sito web Our World in Data hanno fatto registrare un tasso di mortalità altissimo nel paese, addirittura il più alto in Europa. La stima è stata diffusa da due fonti indipendenti: il Financial Times, che da diverse settimane aggiorna calcoli e stime sul contagio nei principali paesi del mondo, e il blog di statistica Our World In Data. Entrambi hanno calcolato che nell’ultima settimana in Svezia sono morte ogni giorno in media più di 6 persone su un milione (6,4 secondo il Financial Times, 6,25 per Our World in Data).
Secondo questi numeri, nell’arco della settimana che va dal 13 maggio al 20 maggio la Svezia ha collezionato una media di 6,08 decessi per milione di abitanti al giorno, cifra al di sopra di tutti gli altri principali Paesi colpiti dalla pandemia come Regno Unito, Belgio e Stati Uniti che nello stesso arco di tempo fanno rispettivamente 5,57, 4,28 e 4,11. Numeri che hanno scatenato una nuova ondata di polemiche contro le autorità locali e la loro strategia che ha puntato tutto sul buon senso dei suoi cittadini senza imporre blocchi di attività e divieti di spostamento.
La tesi di politici ed esperti svedesi è che i lockdown imposti nel resto del mondo causeranno ingenti danni al sistema economico nel lungo termine, e che la società occidentale non può reggere interruzioni così prolungate, per come è stata costruita. Da qui la decisione di non applicare il lockdown. Il governo svedese prende le distanze dai numeri diffusi sul tasso di mortalità e ricorda che si tratta di numeri parziali e dunque assolutamente non confrontabili. L’epidemiologo Anders Tegnell, a capo della strategia governativa per il contrasto al coronavirus in Svezia, ha ricordato che concentrarsi sul bilancio delle vittime di una singola settimana per analizzarli è fuorviante, sottolineando che al contrario la curva dei contagi è sotto controllo e che nel Paese l’indice R0 resta al di sotto di quota uno. In effetti gli stessi dati di Our World in Data confermano che la Svezia detiene il record negativo solo per l’ultima settimana e se si considera l’intero periodo dall’inizio della pandemia sono ancora Belgio, Spagna, Italia, Regno Unito e Francia in testa alla triste classifica di decessi in proporzione alla popolazione totale.
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