Il numero di migranti arrivati in Europa dall’inizio dell’anno ha superato il milione. Si tratta della migrazione di massa più consistente che riguarda il continente da quella che ha fatto seguito alla Seconda guerra mondiale. I dati sono stati rilasciati dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).
Gli arrivi registrati sono quattro volte più numerosi di quelli del 2014.
La cifra più alta, pari a 816mila persone, corrisponde ai migranti sbarcati sulle coste continentali e le isole greche. Questi numeri sarebbero stati determinati soprattutto dall’aumento dell’esodo dei profughi siriani, eritrei e afghani.
Nonostante le condizioni meteorologiche siano peggiorate, insieme a quelle del mare, a dicembre per l’Oim arriva sull’isola di Lesbo una media di 3.338 persone al giorno. La cifra risulta molto alta soprattutto se paragonata a quella dei 1.771 migranti arrivati ogni giorno a luglio.
150.317 sono i migranti arrivati via mare in Italia, mentre in misura ridotta sono arrivati anche in Spagna, a Malta e a Cipro. Un totale di 34.215 migranti è passato via terra attraversando, per esempio, il confine turco-bulgaro.
Numeri ancora più alti si sono registrati nei paesi confinanti con la Siria, sia per la presenza di campi profughi che per la vicinanza geografica. In Turchia, i rifugiati siriani sarebbero 2,2 milioni, in Giordania 633mila e in Libano 1,1 milioni, ossia un quinto della popolazione totale del paese.
Le nazioni confinanti alla Siria, però, non garantiscono ai profughi i diritti fondamentali, come quello al lavoro, costringendo i rifugiati a partire per l’Europa per chiedere asilo politico.
“In Giordania la vita è molto difficile – spiega Nemer, anni 24 al quotidiano britannico The Guardian – Non c’è possibilità di lavorare. Non posso frequentare l’università. Non c’è speranza. E in Turchia è la stessa cosa”.
Nel 2015 più di 3.700 persone sono morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo.
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