In Sudan, l’esercito ha occupato la tv di stato e ha circondato il palazzo presidenziale. Secondo quanto riportano i media locali, il presidente Omal al-Bashir ha annunciato le sue dimissioni.
I militari hanno reso noto che, nelle prossime ore, verrà dato “un annuncio importante alla nazione”. Per il momento l’esercito ha annunciato la formazione di un governo di transizione con un consiglio ad interim: alla guida ci sarà il vicepresidente Awad Ibn.
Alcuni esponenti del governo sarebbero stati arrestati, mentre l’aeroporto della capitale Khartoum è stato chiuso.
L’iniziativa dell’esercito arriva al sesto giorno di sit di protesta da parte di migliaia di manifestanti che invocano la fine del potere del presidente Omar al-Bashir.
Moltissime persone si sono riversate in strada e hanno iniziato a gridare: “Ce l’abbiamo fatto, Bashir è caduto”
Le proteste, nel paese, vanno avanti da dicembre 2018. Martedì 9 aprile la polizia aveva ordinato di non intervenire contro i manifestanti radunati attorno al ministero della Difesa. In un comunicato, le forze dell’ordine si erano schierate dalla parte dei manifestanti invocando “un accordo a sostegno di trasferimento pacifico di potere”.
L’ex primo ministro del Sudan e leader dell’opposizione Sadiq al-Mahdi ha chiesto che il potere nel paese passi nelle mani dell’esercito. “Chiediamo la consegna del potere in Sudan a un comando militare” ha detto al-Mahdi. “Attendiamo con impazienza la stabilità e la pace in Sudan” ha aggiunto, affermando che le proteste degli ultimi giorni confermano la volontà del popolo sudanese “di reprimere il regime di Bashir e stabilire un nuovo regime”.
La potenza iconica della foto di Alaa Salah, la 22enne diventa simbolo delle proteste in Sudan